Cosa è la felicità? Una sensazione, una piccola azione, un sapersi appropriare di un attimo, assecondare un colpo di fulmine. E questo è tanto più vero quanto più avanti con l’età sono i protagonisti. Ieri, al Mulino Pacifico per Obiettivo T, in scena “La felicità” di Eric Assous per la regia di Ganfelice Imparato con Alessandra D’Ambrosio. Luisa e Alessandro si sono incontrati per caso e quasi per caso hanno trascorso una prima notte insieme per trovarsi, l’indomani mattina, alle prese con dubbi e possibilità imparando a conoscersi un po’ alla volta, superando bugie e argomentazioni al limite del verosimile. Uno spettacolo dai toni paradossali, molto divertente, ben interpretato. In scena un interno ben curato, casa di Luisa che per mestiere scrive storie per bambini e bambine, intorno libri e riviste a testimonianza di un certo impegno culturale in contrasto con il modus vivendi di Alessandro fin troppo impegnato con il suo richiestissimo ristorante e con poco tempo da dedicare “alle passioni”. Sei mesi di incontri e scontri che sfoceranno in un matrimonio, il secondo per entrambi, in un percorso alla ricerca della felicità, “un diritto” secondo Alessandro, soprattutto per chi come loro, avanti con gli anni, ha alle spalle anni di illusioni e di disillusioni e per i quali “la felicità non può essere più solo un miraggio”.
Prossimo appuntamento per Obiettivo T venerdì1 e sabato 2 dicembre per “De Andrè: l’uomo, il pensiero, la poetica … le canzoni” con Francesco Natale, Sergio Prozzo, Mary Castellano, Franco Faraldo
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