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La commedia napoletana, finalmente !
     
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sab 06-07-2013 15:43, n.905 - letto 30553 volte

La commedia napoletana, finalmente !

Un grande Luigi De Filippo, con i suoi bravi attori, in una divertente e convincente interpretazione del teatro napoletano

di Enrico Cavallo
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E' partita dunque la rassegna "I risvegli della dormiente" voluta con caparbietà e decisione da Luigi De Filippo e da sua moglie Laura Tibaldi.
La rassegna si innesta in un contesto cittadino che allo stato è a dir poco drammatico.
Sono in pratica scomparse le stagioni teatrali invernali, i teatri stessi sono chiusi ed in abbandono e le poche cose che si riescono a fare, spesso sono dirottate in sedi "improprie" a causa del costo elevato per il fitto del Teatro De Simone l'unico spazio - per così dire - teatrale rimasto ancora agibile.
La stessa Città Spettacolo è sempre più in bilico (ad oggi 5 luglio, non si ha nessuna notizia - l'anno scorso si partì il 31 luglio) e buio totale c'è sul fronte delle ristrettezze economiche, purtroppo sempre maggiori, in cui si dibatte la P.A.
In questo contesto la "famiglia" di Luigi De Filippo ha deciso di investire su Benevento e certamente la sig.ra Laura ha avuto un ruolo decisivo in questa scelta, visto lo strettissimo legame di affetti, parentele, amicizie che la legano saldamente alla nostra splendida città.
Ed ecco dunque, la rassegna "I risvegli della dormiente" che con nove spettacoli, fa leva sull'orgoglio della città per tentare una ripartenza che per difficile che possa sembrare appare comunque possibile.
E bisogna dire che tante speranze non sono andate disattese visto il grande pubblico che ha riempito il Teatro Romano.
Questo è un altro luogo magico legato alla storia del teatro cittadino - mitiche le stagioni della lirica, degli anni 60 - che sembra riprendere nuova vita anche grazie alla collaborazione, questa volta più diretta ed immediata, da parte della Soprintendenza, che ha messo a disposizione gli spazi, la biglietteria, il personale.
Verrebbe da chiedersi perchè non funziona sempre così, ma tocca ad altri stabilire cause e effetti.

Resta chiaro però che se le cose si vogliono fare e, soprattutto, se si sanno fare - come accade quando si è nelle mani di chi del teatro ha fatto la sua ragione di vita - allora sembra tutto più facile.
E significativa è la totale assenza dei politici, dei rappresentanti delle istituzioni (di ogni parte politica), che in questa occasione non si son fatti nemmeno vedere, rimarcando una frattura tra le stanze del potere ed il mondo reale che invece andrebbe colmata.
Anche gli "addetti ai lavori" son sembrati piuttosto assenti, ad eccezione di Giulio Baffi, di cui d'altra parte si apprezzano da sempre lo stile e l'eleganza di comportamenti.
E questa è davvero una sorpresa, perchè è come si avesse voluto costringere l'operazione nell'ambito degli "amici di Laura".
Anche qui i tanto bravi analisti che abbiamo troveranno ragioni e torti, ma rimane il fatto oggettivo di quanto riportiamo nel nostro servizio : tanta gente, una bella serata di teatro fatto da indiscutibili professionisti con un meritato successo di pubblico, tanto divertimento per tutti, una ottima organizzazione, nessuna sfasatura.

A partire dalla fila all'ingresso, consistente, lunghissima, ma velocissima a smaltirsi, come in nessuna altra occasione.
Ed il punto di ristoro a disposizione del pubblico nell'intervallo, come non accadeva da tempo immemorabile per le manifestazioni al Teatro Romano (poco male se qualcuno è sfuggito alle maglie del controllo portando in teatro delle bibite).

Ma veniamo ai nostri de "A che servono questi quattrini".
Sono andate in scena le avventure del marchese Parascandolo, che ha dilapidato tutti i suoi averi per non essersi interessato delle proprie finanze.
Ora è diventato "filosofo", e trascorre il tempo raccontando a modo suo dei filosofi dell'antica grecia.
Ai giovani che lo seguono spiega che il denaro è inutile, una specie di malattia che affligge l'umanità.
Tra i suoi assorti discepoli c'è Vincenzino, un falegname che vive assieme alla zia Carmela.
Vincenzino è innamorato di Rachelina, sorella di Ferdinando che ostacola il fidanzamento tra i due.
Il marchese organizza una messinscena per far credere che Vincenzino abbia ereditato una bella somma di denaro. Le cose cambiano immediatamente e tutto diventa più semplice per Vincenzino ma molti imprevisti fanno oscillare continuamente gli umori generali, fino alla ... sorpresa finale.

La commedia è il successo più importante di Armando Curcio e venne portata in scena al teatro Quirino di Roma l'8 maggio 1940 dalla compagnia di Eduardo De Filippo.
Ebbe tanto successo che ne fu tratto l'omonimo film del 1942.
Il che la dice lunga anche sulla indiscutibile qualità tecnica della commedia, a dispetto di qualche isolato commento a denti stretti lanciato da chi, evidentemente, non apprezza il genere e magari si trova più a suo agio quando vede altri tipi di spettacolo.

Fatto sta che il successo di un evento si misura anche dalle reazioni del pubblico e ieri sera si vedevano solo facce soddisfatte e convinte di aver vissuto davvero una bella serata all'insegna del divertimento e della grande professionalità.
Onore e merito, dunque, alla compagnia di Luigi De Filippo, che ha riportato la commedia napoletana proprio nel Teatro Romano tanto caro alla nostra città, dopo tanto tempo e finalmente !
Vale la pena di sottolineare un De Filippo in grande forma capace di tenere banco senza affanno, con una compagnia fatta da attori giovani davvero bravi e di grande livello.

Questi i personaggi e gli interpreti:
Eduardo, il professore : Luigi De Filippo,
Nunziatina : Fabiana Russo,
Zia Carmela : Stefania Ventura,
Don Ferdinando : Riccardo Feola,
Vincenzino : Paolo Pietrantonio,
Marco, il discepolo : Massimo Pagano,
Peppino, il sarto : Vincenzo De Luca,
Notaio : Michele Sibilio,
Concetta : Stefania Aluzzi,
Rachilina  Claudia Balsamo,
Angelica : Marisa Carluccio,
Palmieri : Michele Sibilio.

Nell'organizzazione, la brava Laura Cuomo.

Il prossimo appuntamento è per martedì 9 luglio, alle 21.00, con “La Klassica incontra il cinema”, concerto sinfonico con i cinquanta elementi dell’Orchestra Sinfonica “NuovaKlassica” che accompagnerà il pubblico in un excursus tra le più famose musiche da film.
A martedì, dunque !





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4 commenti   top
n.262 - ha scritto Enrico Cavallo  09-07-2013 11:16:44  
assolutamente d'accordo su tutto;
sono in pratica scomparse to le stagioni teatrali tradizionali, quelle dove c'era un sia pur timido sostegno della pubblica amministrazione;
mi riferisco a quando, alla fine di città spettacolo si faceva a gara a chi esponeva per primo il cartellone della stagione invernale...
quei tempi sono scomparsi ;

ora è la stessa città spettacolo ad navigare in pessime acque;
di solito la confferenza stampa di lancio si faceva a maggio;
l'anno scorso fu annunciata solo il 31-luglio, quest'anno ancora non si intravede nulla, e sempre per le difficoltà economiche (questa volta anche della regione);

ed anche voi della Solot avete avuto non pochi problemi ad organizzare la vostra rassegna 2013 che solitamente partiva ad ottobre-novembre (dell'anno prima);
in questi tempi di ristrettezza assoluta c'è tuttavia chi ci mette i soldi, la faccia, l'impegno, il lavoro per tenere una rassegna che di certo non renderà utili favolosi;
e probabilmente lo fa per puro amore per la città;

eppure c'è chi, invece di ringraziare, storce il naso criticando il cartellone, additandolo come destinato ad pubblico di basso profilo;
e non mi riferisco né a te né alla Solot e conosci bene l'affetto e la stima che mi lega a tutti voi;
anzi, per la precisione, anche voi della Solot, ogni tanto, qualche critica feroce ve la beccate, sempre a causa dei cartelloni che magari vorrebbero fatto a propria immagine e somiglianza;

ebbene io trovo quest'ultimo atteggiamento davvero inappropriato e decisamente fuori tono;

chi vuole un cartellone speciale, degno della sua intelligenza, che è ovviamente e dichiaratamente superiore a quelle altrui, mettesse mano alla tasca, si spaccasse le spalle a lavorare senza freni, organizzasse le rassegne che gli piacciono, nei luoghi ritenuti più appropiati;

e non rompesse l'anima né agli altri operatori né ai loro spettatori;



n.260 - ha scritto Antonio Intorcia  09-07-2013 09:22:01  
Sfatiamo ulteriormente ogni dubbio: bisogna essere grati al maestro e alla signora Laura per il coraggio e, ripeto, la follia, con i quali hanno deciso di rischiare proprie risorse per allietare le serate estive dei beneventani, decidendo, in maniera sacrosanta, la tipologia di spettacoli da offrire alla platea! Personalmente trovo il cartellone adatto ad una stagione estiva nel teatro romano (come tradizione insegna), composto da fior di professionisti che sfido chiunque a sconfessare!!! A questo aggiungi che, avendo recitato al fianco del Maestro in alcuni suoi spettacoli, conosco bene la difficoltà, per un attore, di cimentarsi nel teatro tradizionale... senza dimenticare il contemporaneo "divertimento" nel condividere le assi del palcoscenico con artisti di quella levatura. Mi lega troppo affetto e immensa stima ai "due della città del sole" per non sentirmi coinvolto e non plaudire ad una coraggiosa iniziativa!!!
detto questo, la mia precisazione era sulla tua frase: "Sono in pratica scomparse le stagioni teatrali invernali, i teatri stessi sono chiusi ed in abbandono e le poche cose che si riescono a fare, spesso sono dirottate in sedi "improprie" a causa del costo elevato per il fitto del Teatro De Simone l'unico spazio - per così dire - teatrale rimasto ancora agibile."
Ecco, volevo ricordare che quest'anno, il Mulino Pacifico è rimasto aperto, unico presidio teatrale della città (pur non essendo un teatro all'italiana, ma a tutti gli effetti diventato, con i nostri lavori, una sala teatrale) e ha avuto una programmazione con proposte di varia natura che hanno riscosso anche un buon successo di pubblico (senza dimenticare la scuola di teatro della città di Benevento - Teatrostudio). Il tutto senza un euro di soldi pubblici (eccezion fatta per l'utilizzo della struttura concessaci dal Comune di Benevento, al quale pure siamo grati).
Come per De Filippo, anche noi abbiamo e continuiamo ad avere quella follia che ci "obbliga" a continuare ad investire nella cultura convinti come siamo che solo essa ci potrà salvare!!!
Viva De Filippo, viva la Solot
n.259 - ha scritto enrico cavallo  08-07-2013 16:40:12  

certo che c'è Solot, la conosco bene e sono sempre in prima fila ai suoi spettacoli;
come sai, d'altra parte, per motivi professionali o anche personali, ho visto quasi tutti gli spettacoli degli ultimi decenni, dai saggi di fine anno delle scuole elementari agli spettacoli di teatro sperimentale, sotto la cui rassicurante (!?) definizione si cerca di spacciare a volte roba davvero indecente;
ma io non faccio analisi, mi attengo al titolo ed all'essenza del nostro giornale per parlare delle "emozioni, informazioni e commenti su teatro, cultura ... " e riferisco cose di cui ciascuno può farsi un'idea personale attraverso tantissime foto e lunghissimi video;

ebbene l'altra sera era palpabile l'assenza di una buona parte della città che avrebbe dovuto invece esserci; e certamente c'è qualcuno che si sente, e deve sentirsi, in colpa;
e poi ci sono altri - questi davvero singolari - che considerano il pubblico di De Filippo becero ed ignorante, colpevole di preferire spettacoli di basso profilo invece che le sacrosante sperimentazioni teatrali;

io credo che tutti abbiano ragione e motivo di esistere ed io sono ovviamente tra il pubblico del teatro sperimentale come in quello di De Filippo;
e non posso che plaudire alla sua iniziativa che non solo porta la commedia classica napoletana nei luoghi che gli sono congeniali, ma lo fa senza toccare risorse pubbliche e rischiando del tutto in proprio;
e soprattutto lo fa senza impedire ad altri di esprimersi liberamente secondo il proprio sentimento;
per cui chi vuole fare spettacoli con altri generi lo facesse pure senza infastidire altri, senza sentirsi infastidito da altri, e soprattutto senza offendere il pubblico altrui;


non accetto infatti che si denigri il pubblico di De Filippo, che tra l'altro è accorso a sostenere una compagnia di indiscusso valore tecnico, che ha portato una commedia messa in scena da Eduardo De Filippo, che ha riscosso solo successi dappertutto, che è stata recitata nel nostro magico Teatro Romano da attori bravissimi che non hanno sbagliato niente, e tra cui annoveriamo nostri amici e figli dei nostri amici, gente che conosciamo bene da anni e che ha dato solo grandissima prova di sé;


in conclusione c'è la Solot e va bene così;

ma ci sono anche due matti (come li chiami tu) che mettono mano alla propria tasca e imbastiscono una rassegna qui a Benevento, al Teatro Romano, senza toccare risorse pubbliche;
è quel Teatro Romano che solo poco tempo fa - era il 4 giugno 2011 - avete sottratto alle erbacce lavorando di proprio con i vostri accoliti, dei quali non ho portuto far parte solo perchè ero fuori città;
e che i due matti vogliono rimettere su in una città gli deve gratitudine e basta anche solo per questo ;



 

n.257 - ha scritto Antonio Intorcia  08-07-2013 09:34:47  
Caro Enrico, come al solito una precisa cronaca della bella serata dell'altra sera! mi permetto, però, in nome della nostra schietta amicizia, di aggiungere due puntualizzazioni necessarie e doverose: il teatro in città non è morto del tutto e quest'anno la Solot ha approntato il cartellone invernale come ogni anno, unica stagione teatrale programmata in città (ne sei stato gradito testimone in ogni appuntamento) nel Mulino Pacifico. Altra precisazione è sulla presenza: con Michelangelo ero al teatro Romano dalle 8.00 per passare qualche minuto con il Maestro e con la signora Laura, i quali, bontà loro, mi scritturarono più di dieci anni fa e con cui ho vissuto due stagioni indimenticabili dal punto di vista umano e professionale... solo un malore di Michelangelo ci ha costretto ad abbandonare la sala prima dell'inizio dello spettacolo. Sono felicissmo del coraggio e di quella vena di "follia" (come mi ha confessato il maestro l'altra sera) che ha fatto decidere "I due della città del sole" ad imbarcarsi in questa avventura: ne hanno la forza e la competenza. L'altra sera c'era un pezzo del mio cuore in scena e solo il cielo sa l'affetto che nutro per quella compagnia composta, oltre che dal Maestro, da alcuni stimatissimi colleghi con cui attualmente condivido il palcoscenico e da due miei amati ex allievi: Laura Cuomo ed Enzo De Luca, a cui va il mio abbraccio caloroso. Come vedi la Solot è sempre presente. l'ultima più importante considerazione è sull'iniziativa a cui auguro presenze pari e superiori all'altra sera. BRAVI!!!
 
 
 

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