"Erano le 3,00 del mattino: Chissà se quella nottataccia sarebbe volta al termine”, è questo l'incipit di 'Domani', edizione Montecovello, il libro di Annamaria Iacoviello uscito lo scorso luglio.
Non nuova alle pubblicazioni, la giovane scrittrice sannita, attualmente impegnata per uno stage in Spagna, fin da piccola aspira alla scrittura e a soli 10 anni, recita la nota informativa, partecipa d un concorso di scrittura 'Non c'è vita senza acqua' guadagnandosi un terzo posto in classifica e la stima della giuria.
Ci riprova con la partecipazione al concorso '1000 parole' e il suo scritto, ' L'amore ai tempi dell'Erasmus' si piazza nei primissimi posti.
E' più recente la pubblicazione del suo primo E-book 'Vita da promoter: doamni smetto ' e . lo scorso luglio, appunto, la pubblicazione del suo ultimo lavoro.
Il protagonista di domani'è Emanuele, un uomo che fugge dalla vita e dai suoi ricordi, ma che poi grazie ad un imprevisto, sarà costretto a fare i conti con se stesso e a guardarsi dentro.
Sentita la dedica del libro che recita "Al Nostro Caro Gianni, che con il suo coraggio ci ha insegnato il senso di vivere" Gianni è, o meglio era, Gianni Iacoviello, il giovane morto nella tragedia del porto di Genova il giorno 7 Maggio. “Gianni era un mio parente ed a lui ho voluto dedicare il mio libro”.
Cosa spinge una ragazza a scrivere un romanzo e quanto lo scrivere può essere cura dell'anima?
Sicuramente per scrivere bisogna avere qualcosa da dire. Ed io in questo caso avevo una valanga di idee, emozioni, riflessioni, storie che sentivo di voler condividere. Era un qualcosa che c'era già nell'aria da tempo. Poi è arrivato il momento giusto e tutto ha preso forma. E si, lo scrivere è essenzialmente cura dell'anima. Tradurre in parole ciò che parte da dentro, per poi sentirsi liberi e leggeri.
Da quanto tempo hai scoperto la passione per la scrittura?
Credo che la passione per la scrittura sia nata insieme a me. Per quanto mi ricordi, nell'esatto momento in cui ho imparato a scrivere, ho iniziato a farlo. Nella mia libreria, accanto a tutti i libri che ho letto, c'è una sorta di libro che ho iniziato a scrivere quando avevo circa otto anni. Certo, si presenta in maniera piuttosto "rustica" (con tanto di copertina da me appositamente creata!). Al di là del tentativo mai terminato, credo che fosse la prova tangibile di quello che desideravo fare. La scrittura per me è sempre stata un punto fermo.
Come definiresti il genere del tuo romanzo?
Essenzialmente il mio romanzo è formato da un racconto cornice che raccoglie un ventaglio di storie, tutte diverse. Non lo definirei prettamente un romanzo rosa, ma certo è intriso di emozioni a tutto campo.
Il protagonista, si legge nella sinossi, è Emanuele, uomo che fugge dalla vita e dai ricordi, ma poi ritorna a fare i conti con se stesso. Quanto è importante, secondo te, il saper leggersi dentro?
Credo sia fondamentale per ogni uomo, ed in particolare per chi, come me in questo caso, sta iniziando un percorso nuovo. Solo in questo modo si può crescere, maturare, capire se stessi e meglio anche l'altro.
Cosa sono per te l’amicizia e l’amore?
Entrambi sono due sentimenti nobili, e possono regalare delle emozioni intense. Dell'amicizia posso dire molto, dell'amore un po’ in meno. Entrambi possono cambiarti, fortificarti. Ed entrambi sono essenziali, soprattutto per una come me, divoratrice di emozioni.
Come vedi il tuo futuro? sarai una giornalista , una scrittrice o entrambe?
Ammetto che il mondo del giornalismo mi affascina parecchio. Qualche hanno fa ho conseguito il tesserino di giornalista pubblicista e mi piacerebbe davvero lavorare in questo mondo. Allo stesso tempo, portare a termine questo romanzo, vederlo prender forma proprio davanti ai miei occhi, sfogliare pagine di un libro che porta il mio nome sulla copertina, mi ha fatto desiderare che si trattasse di un inizio...più che un traguardo. Perciò si, spero di poter essere entrambe le cose. Per quanto mi riguarda, la scrittura è qualcosa che fa parte di me, e non riesco proprio ad immaginare di doverne fare a meno. Credo che quando si è guidati da una forte consapevolezza, e quando si ha le idee chiare su ciò che si vuol fare, si è già ad un buon punto!
Come sei approdata in Spagna e cosa pensi del lavoro che stai svolgendo lì?
Sono arrivata in Spagna grazie ad un progetto europeo che mi permette di realizzare uno stage all'interno del giornale “La Vanguardia”. Lavorare in una grande redazione come quella de “La Vanguardia” è un'esperienza entusiasmante. Ammetto che il primo giorno in cui sono arrivata, mi tremavano letteralmente le gambe per l'emozione. Ma poi, nel momento esatto in cu ho preso posto dietro alla mia scrivania, mi sono sentita nel posto giusto. Non posso non porre l'accento sulla grande opportunità che questi progetti offrono. Per cui rivolgo un invito ai tanti giovani come me in cerca di un lavoro, di una esperienza formativa o semplicemente con la voglia di cambiare: “Informatevi e partecipate. Sono esperienze che in modo o nell'altro vi cambieranno la vita!” Qui a Barcellona sono le anime a parlarsi, non i corpi.
“Siamo pagine bianche su un grande foglio che aspetta solo di essere scritto. E non importa quanta vita sia pasasta, tanta o poca, non vi è differenza. Il bello delle pagine bianche è proprio questo … possiamo sxcriverle e riscriverle … ricominciare, oggi, domani, sempre” queste le parole finali che invitano alla speranza.
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