Il vernissage si è tenuto lo scorso 22 giugno e la mostra potrà essere visitata fino al 28 luglio, e' "HUMAN RIGHTS? # MEMENTO" la Rassegna internazionale di Arte Contemporanea a cura di Spazio-Tempo Arte per la curatela di Roberto Ronca.
“Dalla Guerra alla Pace” è il tema centrale di questa edizione speciale che offre una riflessione sull''arte che vuole parlare della pace e della partecipazione come strumento per contrastare la guerra e le guerre, sempre.
"Parlare dei diritti umani significa quindi per gli artisti “tirare fuori” molte idee che in altri eventi non possono trovare lo spazio adeguato ed è questo ciò che la Fondazione Campana dei Caduti a Rovereto ha voluto trasmettere”.
La città di Rovereto ospita sul Colle Miravalle la grande Campana dei Caduti, Maria Dolens, voluta dal sacerdote roveretano Don Antonio Rossaro all'indomani della Grande Guerra e realizzata col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale, suonò il primo rintocco il giorno 4 ottobre 1925, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e da allora è simbolo imperituro di condanna del conflitto.
" Immagini di disagio, di diritti violati, di storie quotidiane che non dovrebbero esistere, ma anche immagini che con sapienza e perché no, ironia, sappiano trattare un argomento difficile e delicato" si legge nel sito della mostra e sono queste le sensazioni dei tanti artisti partecipanti.
Anche artisti sanniti nel concept: Danilo Romano( voce, testi, piani e synth composizione e arrangiamento), Alessandro Zeioli (chitarre e basso, composizione e arrangiamento) e Gabriele Betarice alle batteria.
"Sono stato chiamato dal curatore della mostra - ci spiega Danilo Romano - come artista e mi è stato chiesto di realizzare le musiche dell'evento. Con Alessandro Zeoli ho composto i pezzi e Gabriele Beatrice è intervenuto per registrare le batterie che avevamo già scritto. Ricordando l'anniversario della prima guerra mondiale che proprio quest'anno cadeva vicino la data del vernissage e pensando al valore storico rappresentato dalla Campana dei Caduti, ho deciso di lavorare, nei quattro pezzi presentati, su musiche forti in cui il filo conduttore fosse il tema dello sbarco presso Salonicco in cui non siamo stati vittime, ma i traghettatori delle truppe dell'Intesa. Da questo spunto sono nati i pezzi presentati”.
"Tutto è nato da un contatto casuale con Roberto Ronca - racconta ancora Danilo –A vevo visitato a Benevento ‘SEVEN’, una delle mostre da lui curate perché vi partecipava una mia amica, l'avevo trovata bella e via mail, lui non era presente, gli avevo inviato i miei complimenti. Da quel momento una serie di comunicazioni, gli ho mandato i link di qualcosa dove suono blues, jazz il mio progetto di inediti che avevo degli ILLUNE e poi, dopo un anno mi ha fatto lui la sorpresa con telefonata e la richiesta di partecipare a quest'evento". Quattro le tracce preparate: Human Rights part.1, Wastepaper by ILLuNe, Human Rights part.2, The Great War in Salonicco dai significativi testi e dalle tracce musicali di forte intensità emotiva che fanno da fil rouge al video dell'iniziativa artistica.
"Un sacrificio troppo lungo rende pietra il cuore, non dimenticateci" è il monito stralciato dal testo e questo è l'intento della mostra e della produzione dei nostri musicisti.
Di seguito il testo di “The Great War in Salonicco”
Come per neutrale intesa da li conoscemmo la liberta, finalmente diversi e uguali come i granelli di sale del bagnasciuga di Salonicco
Come per neutrale intesa da li conoscemmo la liberta, finalmente diversi e uguali come i granelli di sale del bagnasciuga di Salonicco
La maliconia é quella che mi porto dietro ogni volta che faccio sponda tra le mie due case, ogni volta mi mancherà qualcuno che sta dall'altra parte...
L’ Egeo fu la culla per tutti coloro che finirono in quella macedonia contesa da Turchi, ebrei, greci, serbi, Bulgari e poi noi italiani chissa a far che.
La maliconia é quella che mi porto dietro ogni volta che faccio sponda tra le mie due case, ogni volta mi mancherà qualcuno che sta dall'altra parte...
La Gerusalemme dei Balcani, la storia dice che sei stata di tutti e poi di nessuno. Il sangue e’ stato il succo dei tuoi frutti e la nostra pelle la sabbia delle tue rive.
La maliconia é quella che mi porto dietro ogni volta che faccio sponda tra le mie due case, ogni volta mi mancherà qualcuno che sta dall'altra parte...
Tornate nelle vostre case prima che siano cadute come le foglie dagli alberi, sarebbe stata la giusta frase.
Dannati noi e la nostra guerra bianca, non fummo nulla…
Un sacrificio troppo lungo rende pietra il cuore, non dimenticateci.
An everlasting (eternal) sacrifice makes your heart a stone. Don’t forget us.
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