Oggi, 24 agosto, è venuto a mancare il basso beneventano Silvano Pagliuca.
"Solo alcune voci hanno avuto il privilegio di svelare, col loro canto, quel raro connubio di umano e divino.
E solo poche di esse hanno lasciato sul fluido corpo del tempo tracce perenni e carezze indelebili.
Tra queste c'è sicuramente quella del grande basso beneventano Silvano Pagliuca, che elevando l'identità della nostra terra all'armonia del canto, ha saputo fare della propria voce un docile strumento dell'anima, uno specchio sonoro capace di riflettere e assorbire gli infiniti aromi della vita. Nell'arte vocale del Maestro Pagliuca si è scorto il suono profondo e ingombrante di un'intera esistenza, il profumo caldo e vivace di un'umanità antica e preziosa, che pure ha saputo adagiarsi dolcemente tra gli umbratili chiaroscuri di una vocalità agile e virile.
Nel belcanto di un basso così raffinato, al di sotto della purezza dei suoni scolpiti nell'aria, come un fiume silenzioso e sotterraneo, si è avvertita sempre la forza tenace del concetto e l'emozione trasbordante della vita, giacchè non si è potuto vietare alle note scagliate come dardi da una voce a un tempo così morbida e agguerrita di colpire con fierezza la mente e il cuore di chi le ha accolte.
Quella del Maestro Pagliuca non è stata solo un'arte matura e raffinata, ma anche un raro evento dello spirito, una sorta di gesto assoluto grazie al quale, talvolta , il canto sfiora la vita..."
Nato a Benevento il 10 gennaio del 1933, Silvano Pagliuca, dopo la ,maturità scientifica conseguita al Liceo Rummo, si iscrive alla facoltà di medicina e Chirurgia di Napoli.
Nell'adolescenza aveva acquisito un timbro di voce da"basso corporeo" e il continuo ascolto di opere liriche, in una famiglia geneticamente predisposta all’esaltazione della musica, lo avevano predisposto a cogliere utili lezioni per l'impostazione della sua voce.
Decide, così, di abbandonare gli studi e dedicarsi alla musica affacciandosi al mondo lirico e partecipando alle prime esperienze dei concorsi canori.
Nel 1959 vinse il prestigioso concorso di Spoleto e nello stesso anno debutta nel "Trovatore".
Da allora una continua ascesa con la firma dei primi contratti.
Il 1961 fu un anno felicissimo: accettò. infatti un contratto per la stagione lirica a Tokio e Osaka con i grandi della lirica italiana da Mario Del Monaco a Renata Tebaldi, Giulietta Simionato, Aldo Protti, Carlo Bergonzi. Il successo lo portò a cantare a Praga, Nizza, Bilbao, Oviedo, Zagabria, Budapest, Roun e nei più famosi teatri italiani meritando il titolo di "Ambasciatore sannita del Bel Canto" perla sua professionalità e la sua umiltà.
(tratto da L. Ingaldi, “Beneventani in 150 biografie” ed. Realtà Sannita, Benevento 2008)
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