foto Maria Rizzi
Si è concluso oggi nelle sale di Villa Beatrice, con Anime graffiate di Maria Rizzi, il ciclo delle conversazioni letterarie organizzate quest’anno dalla Fidapa di Benevento a cura di Adriana Pedicini per la parte letteraria e Selene Pedicini per quella musicale. Dopo il saluto della Presidente Rossella Del Prete ai presenti e alla graditissima ospite, scrittrice romana, nonché alla relatrice Giovanna Reveruzzi, si è passati a trattare sotto una nuova ottica il tema generale: l’impegno delle donne - nell’ambito della scrittura- sul fronte dell’esistenza, che nel corso dell’anno sociale è stato evidenziato dallo sviluppo che in prosa o in poesia diverse Autrici storiche o contemporanee hanno dato al fil rouge, connotandolo spesso con l’esperienza individuale. Si è passato così dal “racconto” del disagio esistenziale nella poesia di Alda Merini e di alcune poetesse americane, alle pratiche del bon ton, vale a dire della gentilezza e cortesia nei rapporti interpersonali. attraverso il libro di Lina Sotis, all’esempio di medicina narrativa in Sazia di luce di Adriana Pedicni, ai nuovi barbari brillantemente interpretati dai giovani attori consueti interpreti della scrittura teatrale di Elena Cuoco, fino al problema dello sfruttamento della prostituzione, di cui sono vittime molte giovani vite che giungono nel nostro paese con la chimera di una vita migliore. Cadono invece spesso nelle mani di aguzzini senza scrupolo, talora a ciò avviate dagli stessi famigliari, che ne fanno merce vile in un commercio abietto e vergognoso, con poche possibilità di scampo ad una vita infernale sostituita nella realtà a quella vagheggiata. Ma il problema si rivela ancora più complesso qualora si pensi che nel nostro stesso tessuto sociale, a causa delle disfunzioni del ruolo genitoriale, dovute anche agli impegni lavorativi e professionali sempre più pressanti (è il caso dell’ispettore coprotagonista della narrazione) e della mancanza per i figli di punti di riferimento saldi, spesso non ci accorgiamo o ci accorgiamo troppo tardi che l’assalto della depravazione riguarda anche i nostri giovani. Tema, dunque, delicatissimo, trattato con emozione e scrupolo intellettuale dall’Autrice, nonché molto sentito e seguito con attenzione e partecipazione dal folto pubblico presente, grazie sia alla sapiente analisi della relatrice, che ha ampliato la trattazione con un excursus sulla storia della schiavitù, sia alla convincente lettura di alcuni brani del libro ad opera di Anthonyla Bosco, fidapina young, che ne ha reso al meglio la prosa nitida ed efficace. Il tutto allietato dalla dolcezza della musica di Federico De Conno, chitarrista di straordinaria sensibilità, iscritto al IV anno del Liceo Musicale nella classe del M° Antonio Passaro. Non rimane che ringraziare la calda accoglienza di Alberto Febbraro, presidente dell’associazione culturale Arcadia e di Alessandra e Francesco Collenea.
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