Un romanzo di esordio, al centro il sogno inglese, Londra che attrae come miraggio di libertà. La città irreale (Ponte alle Grazie) di Cristina Marconi ha per protagonista Alina, 27 anni, una laurea e il desiderio di essere libera in una città, Londra, dove accetterà di fare la segretaria in attesa di tempi migliori. Alina sceglie, sceglie la precarietà di un lavoro per il quale riparte da zero, lascia le possibilità romane piene di prospettive romane, arriva a Londra dove deve cominciare a imparare tutto, a partire dalla lingua. E’ la storia di una intera generazione così simile ai sogni delle generazioni precedenti, la forza di allontanarsi dalla famiglia, dagli amici, da luoghi che restano nel cuore e a tratti riesci ad odiare; la meraviglia di riuscire a vivere e non a sopravvivere in un luogo che offre possibilità di esperienze. Alina è ambiziosa sa cosa vuole e vuole prenderselo anche quando finirà per innamorarsi dello scozzese Iain e comincerà a capire che tante sono le differenze tra due diversi modi di intendere la vita mentre la mente torna ai ricordi d’infanzia, al negozio di abbigliamento gestito da suo padre, al carattere di sua madre, dura nei suoi confronti. Il finale, giugno del 2016, ci fa ritrovare Alina in un ambiente ritornato ad esserle caro. Il libro fa parte della dozzina dei semifinalisti al Premio strega 2019 dove è stato presentato da Masolino D’amico
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