Thomas Edwards, architetto, figlio di agiata famiglia italo inglese, è ormai adagiato in una vita sempre uguale, coinvolto in una storia forse di poco valore con Ottie, madre di un bambino di sette anni, nella mente un amore ormai finito per Sophie. In giorni sempre uguali che corrono verso un futuro senza sorprese, una inaspettata eredità viene a mettere in discussione quelle che si consideravano certezze. E’ di questo che si parla in Lux (Neri Pozza) di Eleonora Marangoni) nella dozzina del premio Strega 2019, presentato da Sandra Petrignani. Un’isola del sud, le memorie di un vecchio zio fuori di testa e fuori dal mondo, i tanti cimeli testimonianza di una vita piena, i tanti nuovi incontri cominciano a minare le presunte certezze di Tom e il ritorno in patria dopo aver tentato di vendere l’isola e un albergo, parte dell’eredità, diventa mezzo per riconsiderare il futuro. E’ un romanzo d’esordio questo di Eleonora Marangoni che riesce a intrecciare in un linguaggio forbito e con particolare attenzione alle descrizioni dei più piccoli particolari, storie che sanno di nostalgia, di amore, di dolore miracolosamente domato dalle atmosfere di un’isola sconosciuta.
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