ven 28-10-2022 08:38, n.13937 - letto 403 volte
|
“Vite mie” di Yari Selvetella
|
Per la rubrica Letto per voi
|
di Elide Apice
|
|
"Se solo sapessi amare come un tempo …” è il ricorrente pensiero di Claudio, che invece di amore ne è colmo e ne è circondato. La sua è una famiglia allargata, anzi più che allargata: una compagna, Agata, dalla quale ha avuto una bimba e altri tre figli nati da precedenti incontri dei due. Una realtà che è dimostrazione che “famiglia è dove c’è amore” e tutti sono caoticamente e felicemente protagonisti di un quotidiano fatto di presente e di futuro, ma anche di tanto passato. E’ “Vite mie” (Mondadori) di Yari Selvetella che restituisce a chi legge il senso di una fragilità fatta di preoccupazioni e di assenze e spesso quelle assenze diventano presenze costanti. G. la compagna che non c’è più ed è presente nei pensieri, G. che lascia eredità di affetti e un baule che raccoglie le piccole immense cose che l’hanno accompagnata nei giorni passati. E quel baule sarà il fulcro di una ricerca in se stesso: Claudio partirà da lì e poi da uno zaino simbolicamente piccole “zavorre” da cui iniziare un percorso di liberazione. Con quello zaino attraverserà Roma ripercorrendo a ritroso i luoghi che sono stati testimoni di attimi e liberandosi proprio in quei luoghi di piccoli pezzi di passato, quasi a colmare i vuoti personali riempiendo i vuoti reali fino a provare a disperdere se stesso. Intorno una famiglia rumorosa e viva, due ragazzi ormai grandi, un adolescente e una piccolina e poi Agata, compagna di vita, che ha voglia di comprare una casa dove poter finalmente stare e tanti altri personaggi, specchi di Claudio che in loro si riflette e si ritrova. Una storia molto particolare che a ben vedere non è altro che la summa di tante piccole storie che accadono e che Selvetella ha ben saputo tessere insieme sul filo della memoria restituendo il senso delle dinamiche di vita familiare che regge se c’è amore come collante. Un libro nel quale immergersi facendosi risucchiare dal senso del dolore, dal desiderio di uscita, dalla voglia di reinterpretare i segni futuri perché come afferma Tiziano, uno dei figli, “il passato libera il presente” anche se poi, i ricordi restano lì cristallizzati in un tempo e in luogo, pronti a riemergere nonostante si sia tentato di liberarsi dai “simulacri”.
“Vite mie” sarà proposto a Benevento il prossimo 4 dicembre, nel corso di un incontro con l’autore proposto da Culture e Letture Aps e dal gruppo di lettura Lettori Itineranti
|
|
|
|
|
|
0,0957
letto 403 volte
0 commenti
chiudi
stampa solo testo
stampa anche le foto
copia questo link
Condividi su Facebook
|
|
Potrebbero interessarti anche ...
|
"L'ultima estate in paese" di Simonetta Tassinari
Elide Apice, n.14402 23-04-2024 letto 187 volte, tags letto per voi |
“Da parte di madre” di Federica De Paolis
Elide Apice, n.14388 01-04-2024 letto 125 volte, tags letto per voi |
“Il fuoco che ti porti dentro” di Antonio Franchini
Elide Apice, n.14385 24-03-2024 letto 139 volte, tags letto per voi |
“Famiglie” di Giuseppina La Delfa
Elide Apice, n.14346 19-02-2024 letto 162 volte, tags letto per voi |
“Il gregge” di Davide Grittani
Elide Apice, n.14339 15-02-2024 letto 165 volte, tags letto per voi |
“Virdimura” di Simona Lo Iacono
Elide Apice, n.14336 14-02-2024 letto 148 volte, tags letto per voi |
“Vorrei chiederti di quel giorno” di Lorenzo Tosa
Elide Apice, n.14332 09-02-2024 letto 197 volte, tags letto per voi |
"Il buio delle tre" di Vladimir Di Prima
Elide Apice, n.14324 04-02-2024 letto 294 volte, tags letto per voi |
"L'ultimo treno per Kiev" di Stefania Nardini
Elide Apice, n.14310 24-01-2024 letto 211 volte, tags letto per voi |
"I mangiafemmine" di Giulio Cavalli
Elide Apice, n.14290 04-12-2023 letto 182 volte, tags letto per voi |
|
|