LIBERA: inaugurato il Coordinamento provinciale di Benevento. Michele Martino è il referente
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ven 01-07-2016 09:20, n.8005 - letto 18965 volte
LIBERA: inaugurato il Coordinamento provinciale di Benevento. Michele Martino è il referente
Don Luigi Ciotti: prendiamo dolorosa coscienza! Non dobbiamo distrarci dalle nostre responsabilità, dobbiamo ascoltare la coscienza e impegnarci per fare di più
Se ne avvertiva la necessità, un presidio di legalità che fosse attivo in maniera stabile in città e ieri, finalmente, l’inaugurazione del coordinamento provinciale di Benevento di Libera, il cui referente è Michele Martino.
Nel piazzale dedicato a Aldo Iermano, alla presenza dei parenti dello stesso Iermano, di Raffaele Delcogliano e di Tiziano Della Ratta, in un luogo simbolo della lotta alle mafie, presenti anche le autorità civili e religiose, la cerimonia di inaugurazione alla quale hanno preso parte i rappresentanti di alcune delle tantissime associazioni che aderiscono a Libera.
I boy scout hanno aperto l’incontro anticipato dall’alzabandiera e dall’inno di Mameli.
Poi, la parola al parroco della Parrocchia dell’addolorata,Don Michele Villani, al prefetto Galeone, al sindaco Clemente Mastella, al procuratore reggente della Repubblica, Giovanni Conzo, a monsignore Felice Accrocca, al referente di “Libera Campania”, Fabio Giuliani, a Michele Martino, neo referente provinciale, a Don Luigi Ciotti al quale è toccato concludere l’incontro.
Tra il pubblico anche il vicesindaco Erminia Mazzoni.
La necessità di collaborazione tra tutte le forze dell’ordine è emersa dalla parole della Prefetto Galeone: “Solo così possiamo pensare ad un futuro migliore per la nostra città”
Per Giovanni Conzo, che conosce don Luigi Ciotti da quando lui aveva solo 17 anni, “debellare il male è possibile pensando agli ultimi. Il compito delle forze dell’ordine è tutelare le vittime e per questo siamo con LIBERA, perché crediamo nei loro stessi valori”
Per il sindaco Mastella è importante “essere vicini ai ragazzi che lottano contro le mafie così come - riferendosi agli adulti - è necessario che tutti, dalle famiglie, alle scuole, alle chiese, diano un aiuto pedagogico perché solo con l’esempio e l’insegnamento si riuscirà a debellare il male”.
Don Felice Accrocca ha parlato dell’importanza dell’azione sull’humus perché “è semplice considerare le mafie come realtà lontane e invece la mafia è laddove esiste l’illegalità, anche la più piccola.
E’ necessario quindi agire su se stessi e cominciando dal più piccoli comportamenti quotidiani come, ad esempio, richiedere sempre lo scontrino fiscale per gli acquisti. Il poco di molti può vincere sul molto di pochi”.
Fabio Giuliani, referente regionale di Libera: “tre sono le istantanee legate al nuovo coordinamento: la fiducia, lo straordinario entusiasmo e la memoria necessaria nei confronti di chi è stato ucciso per mano delle mafie”.
Poi, la parola al neo referente Michele Martni: “Un percorso iniziato ufficialmente nel 2009 quando alcuni di noi si recarono nelle terre ora note come Terre di Don Peppe Diana.
Lì è iniziato il nostro cammino di contrasto al male partendo dalla memoria delle nostra realtà. Chiediamo scusa alle famiglie delle vittime per non esserci stati per tutti questi anni, ma ora siamo qui e insieme lotteremo contro le mafie in quella che è una vera e propria sfida culturale che parte dal combattere la furbizia e dal rispetto per l’onestà”.
Infine l'intervento di Don Luigi Ciotti: "Con L’alzabandiera abbiamo saldato la terra col cielo e per me due sono i grandi riferimenti che ho trovato nei gesti e nei segni: il vangelo e la costituzione.
C’è molta politica nel vangelo quando denuncia la violenza, i soprusi e le ipocrisale e c’è molto vangelo nella costituzione laddove, ad esempio, stabilisce nell'articolo 3, l’uguale dignità delle persone e il loro diritto a vivere in pace e giustizia". “Dobbiamo prendere dolorosa coscienza di ciò che ci succede intorno e possiamo farlo attraverso la memoria collettiva che diventi mezzo per comprendere quale è il ruolo al quale ognuno di noi è chiamato.
Riconquistare la legalità è possibile, ma non dobbiamo affidarci solo alle forze dell’ordine, dobbiamo, in particolare, assumerci ognuno le proprie responaabilità e vivere nel rispetto delle norme sociali.
E’ questo il vero senso della politica che deve eessere al servizio della collettività e per questo diventa necessario che si liberi dalle complicità per essere davvero al servizio del bene comune.
La memoria non può e non deve dimenticare retorica, ma deve essere viva solo così si potrà costruire il bene comune. ”