Ofelia è una giovane donna con problemi psichici, con un'età mentale pari a quella di una ragazza di 8-9 anni.
E' dolce e sensibile, le piacciono i fiori - che sa bene come trattare, è figlia di un Ufficiale del Reich in missione in Polonia.
I suoi problemi psichici la costringono ad una vita piuttosto isolata ma tutto sommato al riparo dai tragici problemi che i disabili mentali vivono in Germania negli anni 40.
Vive in pratica nel suo giardino, una serra che il padre partito per le zone di guerra ha abbandonato, e che Ofelia prende a curare con tanto amore.
Parla persino con i fiori, felice ed inconsapevole delle brutture di un mondo in guerra.
E' in quel suo giardino incantato che incontra Gertrud, un'infermiera incaricata di occuparsi di lei ed accertarsi delle sue condizioni.
Forse il fatto che il padre di Ofelia sia un importante Ufficiale la mette un po' al riparo dai tragici eventi del momento, in particolare dal terribile programma T4.
E' questo T4 una delle più folli iniziative della Germania nazista che conduceva alla morte i suoi stessi concittadini se affetti da malattie genetiche inguaribili o da handicap mentali.
Erano le "vite indegne di essere vissute", quelle delle persone che di notte venivano trasferite in centri di "soppressione", avviati alle camere a gas e ai forni crematori.
Era un programma segreto di cui le famiglie dei malati non dovevano venire a conoscenza, ma le notizie comunque filtravano all'esterno lasciando lo sgomento nella popolazione.
Il programma T4 durò a lungo portando all'uccisione di un totale stimato tra le 60.000 e le 100.000 persone, ed anche dopo la sua chiusura ufficiale vi furono ancora altre decine di migliaia di soppressioni.
Una follia indescrivibile della Germania dell'epoca, che ancor oggi suscita orrore e sgomento.
Ebbene, le cupe ombre del programma T4 entrano nel giardino incantato di Ofelia perchè la sua infermiere Gertrud è incaricata proprio di accertare il livello di disabilità della giovane donna, per il suo eventuale inserimento nel programma di elimInazione.
Ma l'ingenua e sincera dolcezza di Ofelia compie il miracolo e riesce, pur nell'orrore della follia nazista, ad aprire una breccia nel cuore della sua Infermiera che si affeziona molto alla sua possibile vittima.
Gertrud è consapevole infatti del tragico destino a cui la ragazza sarebbe destinata, e prova ad imbarcare Ofelia su un treno verso la salvezza, in Svizzera, ma la ragazza si accorge che il treno non va verso la Polonia - dove c'era il padre, e scende dal treno tornando ad Amburgo.
Quando giunge la notizia che il padre di Ofelia è morto, il destino della ragazza sembra ormai segnato ma Gertrud prova ancora una volta a salvarla, sottoponendola ad un pressante programma di rieducazione.
Ma il compito è davvero difficile, la dolce Ofelia trova difficoltà ad abituarsi al saluto nazista e a dare risposte sensate a possibili domande della commissione che dovrà esaminarla.
Alla fine si apre uno spiraglio di speranza e forse l'amore riesce a salvare la dolce Ofelia dall'orrore della follia nazista.
"TIERGARTENSTRASSE 4 - Il giardino di Ofelia" è l'incontro di due donne che mai potrebbero compiacersi l'una dell'altra.
Gertrud è in divisa, nera, impeccabile, destinata a dare attuazione al programma di eliminazione dei disabili, che rubano ingiustamente posti letto negli ospedali, che rappresentano un costo troppo alto, e comunque inutile, per una nazione in guerra.
Ofelia è dolce e sensibile, vive nel suo mondo incantato, fatto di fiori, di colori forti e netti, sullo sfondo nero opaco della follia nazista.
Eppure in quell'orrore opprimente scocca una scintilla, la dolcezza di Ofelia colpisce Gertrud e le loro due solitudini si incontrano, si fanno compagnia l'una con l’altra.
Si abbandonano ad un ballo tenero ed incerto, ad una cena insieme, ad un piccolo regalo, che elimina le differenze, unisce in un'unico destino la vittima destinata ed il suo carnefice.
Un gesto d'amore che si alimenta anche con le tenere canzoni di Edit Piaf, cantate magistralmente - quasi a cappella, con il solo basso che accompagna le due donne anche durante tutto lo spettacolo.
Un gesto dolce che stride con la terribile follia nazista, che non se ne lascia però intimidire, che pretende di vincere la sua battaglia nell'anelito di vita di una ragazza debole ed indifesa che vive nel suo mondo incantato, fatto di frasi sconclusionate, di colori e semplici fiori.
E che tuttavia, pur nella sua fragilità, riesce ad illuminare il nero assoluto del mondo vero, fatto dagli uomini che con la loro follia governano il mondo.
Uno spettacolo "d'autore", che è andato in giro per l'Italia, con bravi interpreti ben all'altezza delle aspettative.
Un insieme di orrori e poesie che le due donne in scena raccontano con dolcezza agli spettatori a memoria dei tragici momenti della Germania nazista.
Teatro Mulino Pacifico 26 gennaio 2017 20,30 "TIERGARTENSTRASSE 4 - Il giardino di Ofelia"
“Premio Attilio Corsini” TEATRO VITTORIA ROMA – Giugno 2009
“Premio Universo Teatro” BENEVENTO – Ottobre 2009
Una produzione KHORAteatro Di Pietro Floridia
Regia Daniele Muratore
Con Barbara Giordano, Serena Ottardo, Marco Polizzi (al contrabbasso)
Scene Bruno Buonincontri
Costumi Sara Costarelli
aiuto regia Lucia Radicchi
foto e video Mario D’Angelo
Traduzione Serenella Martufi