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 “Peccato che non avremo mai figli”, uscito il 17 maggio scorso (Giornata Mondiale contro l’omo-bi-transfobia) edito da, Aut Aut Edizioni, è il primo di una trilogia in cui Giuseppina La Delfa racconta la storia della sua vita che la stessa autrice descrive “di ribellione testarda e non violenta” portando il lettore nella consapevolezza dell’essersi innamorata di Raphaelle.
Era il 16 maggio del 1982, poco più che adolescenti Giuseppina e Raphaelle si apprestavano a percorrere una vita che ancora adesso le vede unite.
Una situazione tutto sommato banale, due adolescenti che si innamorano come milioni di alte persone al mondo, eppure ci troviamo nell’incipit di una storia che la moralità del tempo e forse per qualche verso ancora oggi non avrebbe accettato, essenzialmente una storia di coraggio, di scelte coraggiose, di caparbietà.
In “peccato che non avremo mai figli”, Giuseppina La Delfa, docente universitaria, già presidente di Famiglie arcobaleno di cui è stata socia fondatrice, ripercorrere la storia d’ amore per Raphaelle Hoedts, una storia nata da adolescenti che ancora oggi a distanza di tanti anni le tiene unite.
Una storia vera, quindi, una biografia che si ferma ai primi 18 anni di vita in comune raccontandone con semplicità le alterne vicissitudini, la consapevolezza per molti anni “di essere le uniche lesbiche nel mondo”, la scoperta di una grande amore che però portava con sé tanti problemi.
Tutti però affrontato e superato con forza, determinazione e con quel pizzico di incoscienza che contraddistingue le grandi menti.
Tema centrale, naturalmente l’amore per Raphaelle, per i due figli arrivati quasi come un dono quando per tanto tempo avevano pensato che l’unico limite al loro amore sarebbe stato quello di non riuscire ad avere figli.
Ma anche l’amore per la libertà, quella personale, in primis, quella che ti spinge a fare con consapevolezza le tue scelte e la necessaria necessità di lasciare traccia di quella bellissima esperienza che dalla loro storia è scaturita, la fondazione di Famiglie arcobaleno di cui La Delfa è stata decennale presidente.
La storia coinvolgente e dalla narrazione fluida si svolge tra Francia, da dove provengono Giuseppina e Raphaelle e l’Italia dove (ed è molto emotivamente raccontato nel libro) hanno trovato lavoro e sono venute a vivere.
L’Irpinia, terra dura, forse chiusa, ma a due passi dal mare della costiera e dal senso di libertà.
Una storia positiva che si snoda nella quotidianità di due persone che vivono insieme condividendo l’amore e forse proprio grazie a questo riuscendo a superare quei piccoli grandi intoppi della vita e ad accettare con gioia ogni piccola conquista così (per esempio la possibilità di comprare, finalmente , una lavatrice).
E’ un libro importante perché attraverso le pagine si apre alle tematiche LGTB e alla richiesta di diritti universali che chissà perché venivano e vengono negati.
E’ una storia che nasce dalla necessità di essere raccontata come emblema di normalità laddove molti potrebbero ravvisare delle presunte “anormalità”, e che pone l’accento sule famiglie arcobaleno, perché ciò che si tace in qualche modo si nega, che diventa mezzo di speranza futura, di ottimismo per chi ancora oggi vive il suo stato tra imbarazzi e paure.
“Peccato che non avremo mai figli” è stato recentemente presentato a Il Bibliofilo di San Giorgio del Sannio
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