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Un libro che oltre il titolo che riporta ad una bella realtà sociale, è un romanzo; un libro che pone l'accento sulla trasformazione di Napoli da città industriale a città turistica e che riporta l'attenzione ad un periodo neanche troppo lontano in cui Napoli era un pullulare di piccole imprese "alcune anche pericolose come quelle della produzione del cuoio” - ha spiegato Angelo Miragalia, burattinaio, che Napoli la conosce bene.
"Un libro che nasce dall'esplorazione consapevole di luoghi a partire dal 2012, anno del pensionamento - così l'autore Vincenzo Montella - mi sono addentrato nelle strade di Napoli armato di macchina fotografica per esplorare i luoghi e le persone".
Tutta quella esperienza si è poi coagulata in questo libro il cui protagonista ritorna a Napoli dopo un certo periodo di tempo trovandola in via di trasformazione di cui in qualche modo diventa partecipe.
La pubblicazione ha il valore aggiunto di aver “usato note sul volto della città e su ciò che èin essa è accaduto” come l'esperienza del Teatro di Strada che ha canalizzato la voglia di sapere prima degli stessi napoletani che poi si sono offerti come guide di conoscenza ai turisti, la ri-scoperta di miti ormai dimenticati come quello delle Sette sorelle (le sibille e cibele) e della preesistenza di riti cultuali sui quali si sono poi innestatele religioni successive in un continuum tra passato e futuro.
La serata alla libreria Masone /Alisei non poteva che terminare con una performance di Angelo Miraglia da sempre dedito al mondo dei burattini e delle guarrattelle.
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