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Stregati da Sophia, l'appuntamento con Carlo Galli sul tema: "Quale ricchezza? La ricchezza di chi? La politica fra essere e avere"
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mar 12-03-2019 16:08, n.12082 - letto 6526 volte

Stregati da Sophia, l'appuntamento con Carlo Galli sul tema: "Quale ricchezza? La ricchezza di chi? La politica fra essere e avere"

Il 15 marzo al Teatro San Marco

dalla redazione

Giovedì prossimo, 14 marzo, alle 15.00, al Teatro San Marco, si terrà il nono appuntamento del V Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall'Associazione culturale filosofica "STREGATI da Sophia".
La lectio magistralis sarà affidata a Carlo Galli che relazionerà sul tema: "Quale ricchezza? La ricchezza di chi? La politica fra essere e avere".
Introdurrà Carmela D'Aronzo, presidente dell'Associazione culturale filosofica "STREGATI Da Sophia"; modererà Antonella Tartaglia Polcini, docente di Diritto Civile dell'Università degli Studi del Sannio.
"Si cercherà d'individuare - si legge nella nota inviata alla Stampa - i diversi tipi di ricchezza, frutto di diversi investimenti esistenziali e di diversi assetti sociali.
Si analizzerà: la ricchezza del denaro, che è generata da un rapporto diretto o indiretto con il lavoro, e che è rivolta al perseguimento dell'utile.
La sua figura storica più potente è il capitalismo, con le sue imprese gigantesche.
La ricchezza del potere, che è la concentrazione in alcune persone o in alcune istituzioni della capacità di comandare e di ottenere ubbidienza; è la politica, generata dalla esigenza umana di organizzarsi e di articolare all’interno e di proiettare all'esterno la forza e la volontà del gruppo organizzato.
Le sue figure storiche sono nella modernità lo Stato; la sua forma legittima è la democrazia; la sua forza è la burocrazia e lo strumento militare.
La ricchezza della virtù, che è l'esercizio di una disciplina del comportamento, fondata sull'adesione consapevole del singolo e della collettività a valori morali o religiosi; è la dimensione del dovere, del superamento dell’utile, e implica l'amore, la dedizione, l'ascesi.
La ricchezza dell’arte, che è la capacità di esprimere l'immaginazione, l'emozione, la tensione a un mondo diverso da quello in cui si vive; è un trascendimento di sé che interessa i sensi (estetica) nella prospettiva della costruzione di un "universale sensibile" di libera fruizione.
La ricchezza del sapere, che è la scienza, l’applicazione metodica della ragione umana alla conoscenza delle cause dei fenomeni.
La scienza può essere tanto sapienza, orientamento del soggetto su se stesso, raffinamento analitico di sé, cura di sé; quanto può essere rivolta al dominio della natura esterna, e in tal caso il sapere precipita nella tecnica.
Per ciascuno di questi tipi di ricchezza, devono essere poste alcune domande.
Un certo tipo di ricchezza è ascrivibile all'essere, cioè al soggetto che ha in se stesso la capacità di sussistere, oppure è ascrivibile all’avere, alla esigenza di possedere beni esterni. Inoltre, quella ricchezza è concentrata nel singolo soggetto, in pochi soggetti, o è distribuibile fra tutti e per tutti?
E' un tipo di ricchezza che implica dominio, alienazione e strumentalizzazione, o che presenta contraddizioni intrinseche?
Oppure è una ricchezza liberatoria, che fa crescere il singolo e la società?
In che rapporto sta un tipo di ricchezza con gli altri tipi?
Di conflitto, di esclusione, di convivenza, di gerarchia? Si mostrerà anche a grandi linee lo sviluppo storico interno di ciascun tipo di ricchezza, il passaggio da una forma produttiva a un’altra, da un assetto politico a un altro, da un sapere scientifico a un altro, e inoltre si vedrà come nel corso della storia le società abbiano diversamente valutato i diversi tipi di ricchezze, come cioè le abbiano gerarchizzate le une rispetto alle altre, dalla "società trinitaria" alla società democratica e al neoliberismo, come ne abbiano fruito attribuendo a esse ruoli diversi. Infine, si tratta di capire, su queste basi, come le diverse forme di ricchezza funzionino oggi, quali siano i loro ruoli sociali, quale sia la loro gerarchia, quali le loro interne contraddizioni.
Al riguardo è auspicabile che sia il pubblico a provare a fornire qualche linea di riflessione, sulla base della griglia concettuale fornita." Carlo Galli, già professore ordinario di Storia delle dottrine politiche presso il Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell'Università di Bologna, si è occupato di storia del pensiero politico continentale, pubblicando numerosi articoli e libri sulla Scuola di Francoforte, sui controrivoluzionari cattolici, su Machiavelli, Hobbes, Marx, Weber, Tönnies, Arendt, Strauss, Voegelin, Ferrero, Jünger, Schmitt, Vitoria (dei tre ultimi autori ha anche tradotto e curato molti testi).
Si è, inoltre, dedicato ad una serie di ricerche su alcuni concetti-chiave della moderna razionalità politica (autorità, rappresentanza, tecnica, Stato, guerra, etica, natura, politica, totalitarismo, modernità, globalizzazione, multiculturalismo, destra/sinistra, democrazia, teologia politica, critica). Ha tenuto lezioni, seminari e conferenze in Europa e in America.
Ha fatto parte, dal 1985 al 1990, della redazione della rivista "il Mulino", e dal 2006 al 2009, è stato membro della sua direzione; nel 1987 è stato tra i fondatori della rivista "Filosofia Politica", della quale è direttore.
Dal 2006 al 2012 è stato presidente del Consiglio editoriale della casa editrice Il Mulino. Dal 2009 al 2012 ha presieduto la Classe di scienze morali dell'Accademia delle Scienze di Bologna.
E' presidente dal 2009 della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, e dal 2018 è membro del direttivo dell'Associazione Il Mulino.
Ha ideato e diretto svariate collane scientifiche presso diversi editori, fra cui Il Mulino e Laterza.
Ha diretto l'Enciclopedia del pensiero politico (Roma - Bari, Laterza, 2000, II edizione 2005).
Dal 2013 al 2018 è stato membro della Camera dei Deputati. Dal settembre 2018 è professore dell'Alma Mater e incaricato di insegnamento presso l'Università di Bologna.