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“Simmetrie e strutture in musica, dal barocco all'impressionismo: variazioni su tema, forma sonata, ballata e preludio come metafora di evoluzione e c
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mar 23-06-2015 14:58, n.5724 - letto 10087 volte

“Simmetrie e strutture in musica, dal barocco all'impressionismo: variazioni su tema, forma sonata, ballata e preludio come metafora di evoluzione e c

Si è concluso ieri, al Rettorato dell'Università il programma in musica proposto dall'associazione Cadmus

di Elide Apice
sfoglia l'album delle foto   


Il recital del maestro Daivd Carfì, “Simmetrie e strutture in musica, dal barocco all'impressionismo: variazioni su tema, forma sonata, ballata e preludio come metafora di evoluzione e ciclicità” ha concluso la programmazione in musica dell'associazione Cadmus che ha l'indubbio merito di ampliare l'offerta culturale dell'Università che non può e non deve essere solo luogo di studio, ma ancheluogo di confronto ed esperienze artistiche.
Lo splendido cortile del rettorato in Piazza Guerrazzi ha ospitato un pubblico attento e competente in un programma che ha spaziato da G. F. Handel a L. van Beethoven passando da Chopin a Debussy e il gran finale con Prelude and Ballade, opus 197 dello stesso Carfì e per ogni esecuzione, il racconto di una nota, una spiegazione per una migliore comprensione.
Con orgoglio, il prorettore Massimo Squillante aveva presentato al pubblico il Maestro Carfì.
"Ci siamo conosciuti a Siviglia nel corso di una conferenza matematica e poi ho scoperto in lui le doti di un grande musicista".
Una vera e proprio lectio musicale, quella di stasera volta a chiarire le simmetrie, le strutture e la ciclicità che esistono nella musica e ogni brano eseguito ha avuto subito una veste nuova, quella ammanatata dalla meraviglia della scoperta.
Gli appuntamenti di Cadmus terminano con il concerto di stasera, ma sono già in cantiere nuove iniziative non ultime, come dichiarato dal presidente Gerardo Canfora, l'idea di realizzare per la fine dell'anno il primo concerto di una band dell'Università del Sannio.
Chiunque si riconosca doti musicali potrà conatttare Cadmus e partecipare al progetto.

David Corfì ha all’attivo una serie ininterrotta di “lezioni-concerto” e “conferenze-concerto” su temi specifici e generali di musica e sui rapporti di quest’ultima con le altre arti, la filosofia e con la ricerca scientifica, attività tenute in Teatri, Università, Scuole, Biblioteche, Musei, Ambasciate, Conservatori di Musica, Accademie Scientifiche e associazioni culturali - italiane e straniere - dal 1994 ad oggi.
Per tale impegno e per la composizione, nel 2001 gli è stato conferito in Tunisia il “Premio Cartagine”. David Carfì ha iniziato gli studi pianistici e ha conseguito il diploma di pianoforte sotto la guida di maestri della scuola pianistica napoletana fondata dal noto didatta Vincenzo Vitale e del maestro argentino Hector Pell, discepolo diretto di Arturo Benedetti Michelangeli perfezionandosi, poi, con i maestri Aldo Ciccolini ed Edoardo Maria Strabbioli.
Ha frequentato la scuola di alto perfezionamento pianistico di Trinitapoli "Aldo Ciccolini".
Le sue prime opere risalgono al 1984. E’ ricercatore, professore e studioso di alta matematica applicata e fisica teorica in Italia e negli Stati Uniti.
Per il suo duplice impegno scientifico ed artistico - gli sono stati conferiti, nel 1999, a Reggio Calabria, il premio Anassilaos “Antonio Oliva”, nel 2005, il Premio Internazionale Fiera di Messina e nel 2010 il Premio internazionale "Antonello da Messina" per “la fuga dei cervelli”. L'approfondimento delle due discipline, Matematica e Musica, e la sua ricerca delle comuni basi fondanti, lo hanno condotto a tenere, negli ultimi 10 anni, diverse conferenze-concerto sull'argomento e, ormai da cinque anni, viene regolarmente invitato in Europa, Russia e Stati Uniti per esporre, anche in concerto, questa attività di ricerca artistico-scientifica. La sua continua ricerca di nuovi linguaggi e moduli espressivi, lo hanno portato a comporre ispirandosi a soggetti cinematografici, opere pittoriche e, in genere, al mondo dell’ arte.
Si ricordano: alcune sue composizioni pianistiche ispirate ad opere pittoriche del Maestro Simone Caliò ("equilibri"), un CD di composizioni pianistiche ispirate a fotografie di particolari scultoreo-architettonici di palazzi messinesi del fotografo Giuseppe Giannino, CD che si accompagnava al volume d'arte "la città velata", concepito dall'architetto Antonio Virgilio e incentrato su un racconto della poetessa e scrittrice Messinese Maria José Di Marco.
Si ricordano ancora le composizioni ispirate dalle opere del poeta Vittorio Morello, la colonna sonora del film "i confini dell'anima" della regista Simona Moraci (tratto dall'omonimo romanzo), La colonna sonora del documentario "la vara dei Messinesi" e la colonna sonora del documentario "come le onde" del regista Fabio Schifilliti, primo premio ad un importante concorso internazionale.