Tra le cose che ci incuriosicono troviamo partiocolarmente interessante analizzare le origini delle indicazioni toponomastiche.
Molte indicazioni sono ovvie.
Se ci sono Via Puccini, Via Donizetti, Via Vivaldi, Via Mascagni... più o meno nella stessa zona ,è facile dedurre che qualcuno avrà deciso di ricordare i nostri grandi musicisti ed onorarli.
Ma non sempre è così.
Ritorneremo, comunque, e più in generale, sulle curiosità che vengono fuori dall'analisi delle indicazioni toponomastiche.
Per caprire, per esempio, chi era Ursus e cosa aveva a che vedere con Benevento, e chi sono i tanti personaggi di cui sentiamo nelle nostre indicazioni toponomastiche.
Per il momento vi diamo una piccola anticipazione.
Se cercate "Enrico Cialdini" su Google, lo stesso motore di ricerca vi suggerisce
enrico cialdini
enrico cialdini criminale di guerra
enrico cialdini criminale
enrico cialdini wikipedia
Sentite cosa dice Wikipedia :
"Egli seppe rafforzare il partito sabaudo, arruolando militi del disciolto esercito meridionale di Garibaldi e perseguendo il clero e i nobili legittimisti.
In una seconda fase, comandò una dura repressione messa in atto attraverso un sistematico ricorso ad arresti in massa, esecuzioni sommarie, distruzione di casolari e masserie, vaste azioni contro centri abitati come l'eccidio di Casalduni e Pontelandolfo, nell'agosto 1861."
A volerla dire tutta c'è anche chi è più esplicito e piuttosto che parlare di "dura repressione", racconta, a proposito di Pontelandolfo, cosucce di questo genere :
L' esercito piemontese circondò il paese, fucile alla mano, pronto a far fuoco.
Un plotone, con il De Marco e due liberali, entrò nella città ad indicare le case dei settari massoni da salvare.
Portata a termine l' operazione salvataggio dei settari, che non superavano la decina, i bersaglieri si gettarono a capofitto nei vicoli e nelle strade di Pontelandolfo.
Erano le quattro del mattino quando ebbe inizio l' eccidio.
Le case furono incendiate. Gli abitanti, armati di roncole e forche, tentarono una sterile difesa, ma i fucili dei piemontesi ebbero inesorabilmente la meglio su di loro.
Alcuni vennero stesi nella propria abitazione, altri dormienti nel proprio letto, altri mentre fuggivano.
Qualcuno riusciva ad oltrepassare la porta di casa ma veniva abbattuto sull' uscio senza pietà.
Grida, urla, gemiti dei feriti, pianti dei bambini.
Pontelandolfo fu messa a ferro e fuoco. Tutto il paese bruciava.
Nicola Biondi, contadino sessantenne, fu legato ad un palo della stalla da dieci bersaglieri, i quali denudarono la figlia Concettina, di sedici anni, e tentarono di violentarla. Ma la ragazza difese strenuamente l' onore.
...
Decine e decine erano i cadaveri disseminati nei vicoli, nelle strade, nelle piazze.
Alle ore sei metà paese era in fiamme, mentre i bersaglieri continuavano la mattanza.
Ancora uccisioni, stupri, fucilate, grida, urla.
I vecchi venivano fucilati subito e così i bambini che ancora dormivano nei loro letti.
Dopo aver ammazzato i proprietari delle abitazioni, le saccheggiavano: oro, argento, catenine, bracciali, orecchini, oggetti di valore, orologi, pentole e piatti.
Il sangue scorreva a fiumi per le strade di Pontelandolfo.
Prima ad essere saccheggiata fu la chiesa di San Donato, ricca di ori, di argenti, di bronzi lavorati, di voti, persino le statue dei santi furono trafugate. Il saccheggio e l' eccidio durarono l' intera giornata del 14 agosto 1861.
Donne seminude, sorprese mentre dormivano, cercavano scampo fuggendo; ma, se vecchie, venivano subito infilzate, se giovani ed avvenenti, venivano violentate e poi uccise.
I morti venivano accatastati l' uno sull' altro.
Chi non riusciva a morire subito doveva anche sopportare la tortura del fuoco, che veniva appiccato sopra i cadaveri con legna secca e fascine fatte portare lì da giovani sotto la minaccia delle baionette."
Questi gentiluomini che militavano nell'esercito piemontese erano agli ordini di Enrico Cialdini, che orgoglioso dei risultati conseguiti dai suoi uomini telegrafava al ministro della Guerra piemontese : "ieri all' alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e Casalduni" .
Giustizia fatta, dunque !
Solo che era stata fatta contro civili inermi, contro vecchi, donne, bambini; la giustizia dei Piemontesi quindi, accompagnata da nefendezze che nemmeno i nazisti hanno saputo replicare.
Ebbene a questo gran signore, ormai indicato anche dai più benevoli come un criminale di guerra, vengono intitolate le strade delle città.
Ne abbiamo trovate diverse :
Via Enrico Cialdini, 57123 Livorno, Toscana
Via Enrico Cialdini, Milano, Lombardia
Via Enrico Cialdini, 20821 Meda, Monza e della Brianza, Lombardia
Via Enrico Cialdini, 10138 Torino, Piemonte
Via Enrico Cialdini, 60022 Castelfidardo, Ancona, Marche
Via Enrico Cialdini, 06122 Perugia, Umbria
Via Enrico Cialdini, 60027 Osimo, Ancona, Marche
Via Enrico Cialdini, 21052 Busto Arsizio, Varese, Lombardia
Via Enrico Cialdini, 60122 Ancona, Marche
Via Enrico Cialdini, 60044 Fabriano, Ancona, Marche
Forse c'è un altro "Enrico Cialdini".
Magari un omonimo incolpevole, meritevole di essere onorato e ricordato nei nomi delle strade ...
Ma il dubbio rimane.
Toponomastica ?
Gioie e dolori ...
|