Siamo ritornati, dunque, al Duomo.
Questa volta ci siamo fermati all'esterno.
Sì perchè per quante volte ci siamo passati davanti forse mai ci siamo fermati a vedere cosa c'è davvero sulla facciata o sul campanile.
Incominciamo col dire che la facciata del Duomo che vediamo oggi è sostanzialmente quello restaurato per ultimo dopo la guerra; ulteriori restauri più recenti hanno riguardato la pulizia della facciata e del Campanile.
Vale la pena ricordare che i restauri più recenti riguardano l'interno del Duomo che come è noto è stato riaperto al culto il mese scorso dopo 7 anni di chiusura per lavori.
I bombardamenti del 1943 distrussero il Duomo quasi per intero; restò in piedi solo una piccola parte della facciata e del tetto sull'altare maggiore.
Delle pareti laterali restò in piedi solo quella lungo Via Carlo Torre.
La ricostruzione del dopo-guerra dà al Duomo una sistemazione un po' diversa da quella precedente, come si vede bene dalla foto che risale al 1891.
Comunque sia, siamo andati a vedere come sta.
L'abbiamo guardato un po' più da vicino ed ovviamente l'abbiamo fotografato come meglio possibile.
Quello che ne viene fuori è un reportage che ci dà la possibilità di scoprire molte cose.
Ovviamente nella facciata del Duomo ed anche del Campanile, si è fatto largo uso di materiali edili di risulta, che quasi certamente erano già incorporati nella costruzione originaria.
Questo del reimpiego dei materiali è una pratica diffusissima in tutta la Città che dovunque presenta reperti storici incastonati nelle mura di edifici del Centro Storico, ma qui è un autentico giacimento di materiali di antica fattura.
Alcuni reperti sono così belli e maestosi da lasciar facilmente immaginare la grandezza e lo splendore degli edifici di cui erano parte.
E difatti, incostonati lungo la facciata sia del Duomo che del Campanile vi sono per esempio molti reperti provenienti da tombe romane, bassorilievi di altezza simile che affiancati tra di loro sembrano quasi un tutt'uno.
Singolare osservare che i tratti delle persone raffigurati sono un po' diversi tra loro, alcuni un po' grossolani, altri più eleganti. Spicca la presenza nei bassorilievi di un piccolo in fasce, probabilmente raffigurato insieme a tutta la famiglia.
Sul lato sud del campanile il famoso cinghiale Caledonio, mentre alcune busti di gladiatori fanno pensare all'anfiteatro. Ma anche maschere certamente provenienti dal Teatro Romano ed alcune figure che sembrerebbero gargoille, i doccioni che regimentavano le acque piovane.
Tantissime le lapidi con iscrizioni, alcune appropriate rispetto al contesto in cui sono incastonate altre chiaramente frutto del caso perchè posizionate o trasversali o addirittura con la scritta sottosopra.
Si tratta quasi certamente di materiali edilizi di risulta ma stupisce che chiunque sia stato ad installarle non abbia avuto la sensibilità di porle in posizione corretta; o forse l'hanno posizionato appositamente sottosopra per far capire che sono iscrizioni non riferite al contesto in cui sono posizionate.
Probabilmente le colonne sono quelle dell'anteguerra e spiccano per la bellezza della lavorazione, insieme a tutti i componenti architettonici.
Ma qui preferiamo che siano le foto e le riprese video a parlare da sole, senza commenti ulteriori.
Certo che viene spontaneo pensare a quanti e quali artigiani vi abbiano messo mano, quanto bravi dovevano essere, quanta maestrìa vi abbiano messo, quanto tempo abbiano impiegato a comporre tante opere di tali fatture.
Ma questa è, la Cattedrale di Benevento.
Il nostro Duomo.
Bellissimo dentro, ancora di più dopo i recenti restauri.
Bello più che mai fuori.
Spesso dimenticato, ma sempre lì, sempre pronto a testimoniare gli antichi splendori della nostra straordinaria Città.
E noi perciò lo abbiamo fotografato.
Così ve lo vedete da vicino ogni volta che ne avete nostalgia !
n.132 - ha scritto Enrico Cavallo 10-11-2012 18:15:49 è che ci si passa tutti i giorni, ma non sempre ci si sofferma veramente a guardalo da vicino; c'è da rimanere incantati a vedere le tante cose belle che presenta; centinaia e centinaia di opere d'arte in una facciata nemmeno tanto grande; e noi lo abbiamo fotografato così i nostri concittadini e non solo, anche quelli all'estero, se lo guardano per bene, seduti in poltrona, quando hanno un po' di tempo; e forse qualcuno se ne commuoverà pure; per ora diciamo che i nostri articoli non li toglieremo più da internet e rimarranno lì per tutto il tempo che occorre;
n.131 - ha scritto Silvio Falato 10-11-2012 11:31:28 Complimenti per l'articolo e per il servizio fotografico fatti con l'acribia del vero ricercatore, ma soprattutto con il cuore di chi ama la sua città, la sua cultura, le sue radici. Grazie, Enrico e lode a tutti coloro che si prodigano per la conservazione delle nostre memorie.