emozioni, informazioni e commenti su teatro, cultura, arte, società 

 

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
La legge non era uguale per tutti
     
        _________

mar 13-11-2012 21:18, n.468 - letto 7687 volte

La legge non era uguale per tutti

se eri ricco pagavi la multa, se plebeo erano scudisciate

di Enrico Cavallo

"Che possono le leggi, là dove solo il denaro ha potere, o dove la povertà non ha mezzi per vincere?"
così si interrogava Petronio Arbitro, indicato come autore del "Satyricon" romano, all'epoca di Nerone, che ha poi ispirato il più recente Satyricon di Fellini.
Tacito descrive Petronio come uno che "...soleva ... trascorrere il giorno dormendo, la notte negli affari o negli svaghi; la vita sfaccendata gli aveva dato fama, come ad altri l'acquista un'operosità solerte; e lo si giudicava non un gaudente e uno scialacquatore, come la maggior parte di coloro che dilapidano il loro patrimonio, ma un uomo di lusso raffinato..."
Oggi, più semplicemente, diremmo che Petronio fu un porcellone gaudente ma di certo non gli mancava l'arguzia e il senso dell'ironia.
E tra le citazioni che gli si attribuiscono, appunto, c'è quella che riguarda la giustizia : "La giustizia è una merce, tutta esposta lì in piazza, e il cavaliere che giudica dà la ragione a chi compera".
Un bel modo per dire che alla sua epoca con i soldi si comprava di tutto ed era più facile anche ottenere un giudizio favorevole.
Questo ai tempi di Petronio.

Oggi funziona diversamente, ma non c'è dubbio che chi può disporre di più danaro può anche difendere meglio e più facilmente le sue ragioni.
Comunque la pensasse, Petronio però si riferiva pur sempre al fatto che di fronte ad una legge, alla stessa legge, il denaro permetteva di rivolgere a proprio favore le sorti di un eventuale giudizio.
Ebbene nella storia, anche recente, ci sono pure esempi in cui è la legge medesima che pone differenza tra chi ha i soldi e chi no.
E' tale il caso di un episodio del 1700, raccontato da Zazo in "Curiosità storiche beneventane".
All'epoca era diffusa la cattiva abitudine dei giovinastri di prendere in giro le fanciulle nel periodo della vendemmia.
I giovani, appostati lungo le porte di accesso alla città, bersagliavano le malcapitate ragazze che passavano, con espressioni volgari, accompagnate da gesti molto significativi che offendevano il pudore e scandalizzavano tutti.
E suscitavano non poco "allarme sociale", come diremmo oggi.
Sicchè l'arcivescovo Orsini con un suo editto del 1713 dispose che non era permesso a nessuno "... durante il periodo della vendemmia ... far comitiva e unitamente trattenersi in qualunque ora presso le porte della Città con suoni, canti, balli...".
Era anche prescritto "... che passando donne a piedi o a cavallo o in carrozza, non ardisca alcuno di alzare la voce o farsi innanzi alle medesime ed offendere con atti e parole che espressamente o interpretativamente possano avere senso di impurità... ".
Singolari le pene "... chi contravverrà in tutto o in parte ... se gentiluomo o civile soggiacerà per ogni volta alla pena di ducati cento... se plebleo a due mesi di carcere formale e alla frusta".
Qui c'è poco da interpretare !
Se eri ricco pagavi una multa, se eri plebeo pagavi con pene corporali, carcere e frustate !
Ovviamente anche l'Arcivescovo Orsini, pur illuminato ed attualmente addirittura in odore di santità, era pur sempre figlio dei suoi tempi, tempi in cui si dava per scontato che i "signori", i ricchi, insomma, potessere cavarsela solo con una multa in danaro.
Non c'era nemmeno bisogno di "comprare benefici", altrimenti non spettanti, come supponeva Petronio, in quanto era lo stesso legislatore a stabilire pene diverse a seconda dei soggetti .
Non suscita minore impressione il fatto che si stabilissero pene specificatamente anche per i "gentiluomini" ed i "civili" segno che anche loro non disdegnavano di insultare le ragazze con gesti e parole pesantemente volgari.
Non solo i plebei, dunque, che nell'accezione comune erano anche più poveri, più rozzi, più volgari, meno istruiti, ma anche i "nobili" ed i "patrizi" andavano incontro a certe pruriginose tentazioni, in barba alla loro più elevata condizione sociale.
Comunque se la siano passata in nostri antenati, oggi sarebbe impossibile al legislatore dimensionare la pena in ragione del soggetto che delinque.
Sarebbe contrario alla Costituzione che all'art.3 stabilisce "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".

E però, forse, rimane ancora il rischio indicato da Petronio :
Che possono le leggi, là dove solo il denaro ha potere,
o dove la povertà non ha mezzi per vincere ?

Non c'entrano né le leggi né i giudici, ovviamente, ma va da sé che chi è ricco abbia ancora oggi maggiori possibilità di far valere le proprie ragioni.
Un po' come voleva Marcello Marchesi quando diceva "La legge è uguale per tutti. Basta essere raccomandati."; sì, raccomandati ... dai soldi.
Che, in fin dei conti, è sempre meglio che andare in galera e prendersi le frustate.







 
 


1 commento   top
n.133 - ha scritto Silvio Falato  14-11-2012 09:52:48  
Caro Enrico, l'articolo 3 della Costituzione ce lo mettiamo quotidianamente sotto i piedi; basta chiedersi che vita fanno i cari "onorevoli" che si sono impossessati, con un vero e proprio furto, del danaro sottratto alle nostre tasche per foraggiare i partiti. Non hanno subito né multe né frustate e soprattutto non hanno restituito il maltolto.
O tempora! O mores!
 
 
 

0,1531
letto 7687 volte
1 commenti
chiudi
stampa solo testo
stampa anche le foto
 copia questo link
 
 
Condividi su Facebook
   

 

 


Potrebbero interessarti anche ...

Maria Pacifico Rampone, eroina di Benevento
Una nota del professore Elio Galasso

redazione, n.9921 21-06-2017
letto 7132 volte
, tags storia della città

Il Velario del Teatro Comunale di Benevento
La poetica di Paolo Petti

Luigi Mauta, n.9807 03-06-2017
letto 12759 volte
, tags storia della città

Con l'Archeoclub - Benevento alla scoperta della città dimenticata
Il presidente Michele Benvenuto ha guidato i convenuti alla scoperta del quartiere ebraico

Elide Apice, n.8519 27-10-2016
letto 16728 volte
, tags storia della città

Arechi benedice due Chiese, che fine ha fatto la seconda?
Ce lo dice l’arch. Francesco Bove, in una sua lectio magistralis, su TEMA Magazine in edicola ai primi di agosto

Enrico Cavallo, n.8101 24-07-2016
letto 12441 volte
, tags storia della città

Pseudocripta sotto il Duomo, nuove rivelazioni
Una costruzione che risale ai primi tempi della nostra comunità cristiana

Enrico Cavallo, n.7904 18-06-2016
letto 12091 volte
, tags storia della città

Inaugurazione della pseudocripta al Duomo
Un nuovo tassello delle scoperte archeologiche nel sottosuolo

Enrico Cavallo, n.6750 29-11-2015
letto 6771 volte
, tags storia della città

La Chiesa dei Santi Cosimo e Damiano
In un'area archeologica di grande pregio, una Chiesa cara anche all'Arcivescovo Orsini

Enrico Cavallo, n.6354 27-09-2015
letto 9221 volte
, tags storia della città

"Benevento, la città segreta" - Insediamenti abitativi reperiti nel corso dei lavori di ristrutturazione dell'Ospedale in viale Principe di Napoli"
Presentato il progetto di riqualificazione della zona archeologica

Elide Apice, n.5824 14-07-2015
letto 13014 volte
, tags storia della città

Biblioteca Pacca - Intervista a Mons. Mario Iadanza
Un altro tesoro della nostra storia, in ottime condizione, nei locali della Curia Arcivescovile

Enrico Cavallo, n.5773 29-06-2015
letto 13793 volte
, commenti 1, tags storia della città biblioteca pacca,

Santa Artelaide vergine, giovane bellissima
E' lei che portò a Benevento l'effigie della Vergine Maria, da cui ha avuto poi origine il culto della Madonna delle Grazie

Enrico Cavallo, n.3365 10-02-2015
letto 10009 volte
, commenti 2, tags storia della città




______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ _________ ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
  Condividi su Facebook