Oltre il respiro? perché nulla finisce se c' è chi ricorda e tanti ricordano Massimo Troisi.
"Oltre il respiro", edito da Iacobelli nella collana "Frammenti di ricordi" è il libro scritto da Rosaria Troisi, sorella di Massimo e LIlly Ippolti e presentato stasera alla Biblioteca provinciale per la rassegna "Non solo libri", iniziativa promossa da Sanniopress Onlus e dal Lions Club Benevento Host e che gode del Patrocinio dell' assessorato alla Cultura della Provincia di Benevento.
"La voglia di raccontare l' uomo Massimo e non l' attore, il desiderio che sia esempio per le nuove generazioni" questa l' idea del libro che pesca nei ricordi della famiglia e ci mostra foto di un Massimo bambino, bellissimo, chiamato ad essere testimonial della Mellin o di un Massimo dei suoi tempi, dei nostri tempi, dallo sguardo un po' triste .
E ancora la sua prima "parte" in una recita scolastica, quando, tornando a casa emozionato, disse quasi non credendoci che era stato scelto per la parte di Pinocchio.
" Pinocchio che a 10 anni lo prese per mano e lo portò ad essere il moderno Pulcinella che conosciamo"
E le parole si accavallano ai ricordi ed ogni ricordo ne porta ancora un altro e così si legge di un Massimo Troisi, quasi profeta dei tempi odierni, indignato per il modo di fare politica e per le ingiustizie sociali.
Troviamo la dolcezza del ricordo in un telegramma scritto alla famiglia Morosini per la morte della figlia Anna.
Forse l' aveva amata? Non si sa, certo è che la signora Giulia Morosini ha raccontato a Lilly Ippoliti che Massimo l' aveva pregata di dire alla figlia di essere ammalato e di non sentirsi in animo " di rovinare la sua vita".
E si è raccontato dell' operazione al cuore fatta grazie ad una colletta e della capacità di Massimo di fare tesoro di ciò che avveniva intorno a lui.
E in Massimo convivono le figura della mamma, della nonna e del nonno comunista nel ventennio che non aveva mai voluto lavorare "pecchè so comunista e nun me pigliano" e i tanti amici e i nipoti "che hanno scoperto da grandi la grandezza di Massimo che da piccoli conoscevano come o' zio che girava in ciabatte e pigiama per casa"
"Scriveva sui pizzini- ha detto Rosaria- ne abbiamo trovati tanti. Lui era sempre serio, pensoso, in disparte e intanto osservava e poi scriveva episodi, tic, manie.
" Tutto ciò che abbiamo visto nei suoi film sono esasperazioni di scene vissute alcune quali venivano girate addirittura negli ambienti a lui familiari.
"Era mia la camera da letto do' professore e Massimo la usava a mia insaputa approfittando delle mie assenze e ed eravamo noi della famiglia i protagonisti di Ricomincio da tre?ma lo scoprimmo solo vedendo il film"
E il suo rapporto con Roberto Benigni "uno compensava l' altra e insieme imbattibili" e la sua correttezza nel trattare l' universo femminile e tanti, tanti altri ricordi .
"Ci vorrebbero 2300 domande" ha detto Michelangelo Fetto dopo aver letto alcune pagine del libro.
Era capace di poesie e l' ultima l' ha lasciata ne "Il Postino", suo testamento morale e spirituale.
Forse sentiva di essere alla fine e affrettava le riprese del film senza ascoltare chi gli consigliava di staccare per un po' . "Dint a sto film voglio lassà sto core" diceva a Rosaria e così è stato, nel film ha lasciato il cuore che è quello del grande artista, capace di slanci di generosità non usuali ( impose che tutti e tre i componenti della Smorfia firmassero con lui il primo contratto che li avrebbe portati in Rai).
Commosso il ricordo di Tonino Intorcia che lo ha conosciuto quando faceva il doppiatore a Roma, poche le battute, ma un ricordo indelebile nel cuore.
"Il libro è dedicato a Roberto Saviano- ha detto Lilly Esposito- e capite voi perché"
E il perché lo si capisce leggendo la nota di Erri De Luca "più che di gola esce di adenoidi, una circoncisione della voce che non si permette un timbro adulto. E' il rovescio fisico e morale del camorrista"
Per noi "generazione cresciuta a pane e Troisi" come ha detto Gianni Sarracco, presidente del Lions Club, si è trattato di un serata emozionante giocata sul filo dei ricordi e dei sentimenti e certamente coinvolgente è stato osservare in Rosaria la stessa gestualità, lo stesso tono, lo stesso modo scanzonato di raccontare? era davvero come avere Massimo lì con noi?oltre il respiro.
Così come avrebbe voluto Massimo, i proventi delle vendite del libro andranno a sostenere il progetto di adozione a distanza di Italia Solidale ? onlus.