Così il grande giorno è arrivato e le suore Francescane Immacolatine di Pietradefusi hanno potuto assaporare la gioia di veder terminato il film da loro commissionato al regista Pino Tordiglione.
"Teresa Manganiello - Sui passi ell'amore -1849/1876" questo il titolo per un film che in realtà è un docufilm.
La storia si snoda in un doppio arco temporale che parte dai nostri giorni con una Mariagrazia Cucinotta che interpreta la giornalista d'assalto Fabrizia Gregori..
Ferita in Afghanistan e ricoverata a Roma, riceve un manoscritto di suo padre con il qulae pare evidente che non abbia un buon rapporto.
In questo momento il film si sdoppia e la scena si porta nelle nostre zone, la stazione di Benevento accoglie l'anziano scrittore, Alberto che, alla ricerca della storia di Teresa Manganiello,viene accolto dalle suore immacolatiane, si propio loro tra attori e attrici.
Il viaggio fino alle verdi valli irpine, i richiami letterari e storici, le belle e suggestive vie di Montefusco, la Chiesa di Sant'Egidio da dove comincia il racconto ormai entrato nel secolo della protagonista, tutto contribuisce a creare un film certamente di livello con una scelta ottimale di musiche, con una buona fotografia, dall'ambientazionme precisa tanto da poter essere interpretato come ricostruzione storica del periodo dell' Unità d' Italia.
Un buon prodotto, per dirla con Sgarbi che ne ha curato la critica, in cui " non ci sono scene eclatanti, ma che trae la sua forza dalla condizione di umanità partecipata della giovane Teresa e nel qulae si intravde una regia dalla mano ferma capce di esaltarsi alla bontà delle intenzioni, ma di non cedere alla retorica".
Arrivato a Sant'Egidio, Alberto si imbatte nei manoscritti di Padre Ludovico Acernese, confessore di Teresa che in estrema povertà decide di donare la sua vita per i bisognosi.
Fonderà da laica. l'indigenza della famiglia non le permette di diventare suora, il terzo Ordine Francescano che non si interromperà mai, nemmeno con la sua prematura morte avvenuta a soli 27 anni.
Il cinema San Marco stracolmo in ogni ogni ordine di posti come quasi mai mai si era visto per proiezioni cinematografiche, presenti tra i tanti il sindacodi Benevento, Fausto Pepe,il presidente della Provincia, Aniello Cimitile, le autorità civili e militari, l'assessorealla cultura della Provincia, Carlo Falato,vari sindaci della provincia dei comuni della provincia di Avellino.
Folla delle grandi occasioni per un momento importante che è stato presentato da Don Pasquale Mainolfi per il quale "è un film sul valore dell'altruisno e dell'amore verso l'altro espresso da questa ragazza, povera tra i poveri".
"Film commissionato - ci ha spiegato Fausto Acernese, produttore esecutivo - con difficoltà connesse ai problemi economici dovuti al cast d'ecezione e alla postprouduzione di altissimo livello, superati, però, da una capillare programmazione e pianificazione delle riprese.
"Mancava nella produzione cinematografica un personaggio che testimoniasse il passaggio dal regno sabaudo all'Unità d'Italia- ci dice Pino Tordiglione, il regista del film - e per questo abbiamo scelto Teresa Manganiello, testimone della povertà e della sofferenza del tempo".
" Un film sul valore dell'altruismo e dell'amore verso l'altro espressi da questa ragazza, povera tra i poveri" per Don Pasquale Mainolfi.
Poi l'arrivo di Vittorio Sgarbi che ha, come facoile prevedere, monopolizzato l'attenzione della stampa e dei presenti e poi la proiezione cui è seguito un dibattito.
Tutto perfetto con un solo ma.
Cosa c'entrava col contesto la "velina", giovanissima e carinissima, fatta trovare dalla produzione ad attendere un inconsapevole Sgarbi?