Certo a dirlo è il nonno del nostro Crocifisso Cavuoto in punto di morte, e questo farebbe sospettare che il vecchietto abbia perso un po' di lucidità in vista del trapasso.
Ma a sentire le storie che racconta Crocifisso c'è da credere che non sia poi tanto strana la convinzione che per far felice una donna occorre ... togliersi le scarpe.
Sì perchè il nostro Crocifisso sembra proprio che le abbia provato tutte per trovare non tanto una piena felicità quanto una semplice e serena convivenza con il genere femminile, ma propro non riesce a trovare un fondato equilibrio.
Non è colpa sua, ovviamente, ma del genere femminile tanto che ben a ragione si potrebbe mettere su un avviso del tipo "le donne nuocciono gravemente alla salute".
A guardare bene il nostro Crocifisso racconta semplicemente la storia della sua vita, costellata da tanti episodi che la segnano profondamente, molti incentrati su figure femminili a partire dalla madre, la nonna, le suore che sin dall'asilo intaccano seriamente l'equilibrio emotivo del piccolo ometto.
La sua vita passa da un "trauma" all'altro sino a quando il poveretto è costretto a ricorrere all'aiuto di un medico.
Quella che va in scena non è ovviamente la vita del solo Crocifisso Cavuoto, ma la vita di ciascuno di noi costellata da tanti personaggi che non mancano mai tra parenti, amici, conoscenti.
E' una bella finestra aperta sulle paure e sulle ansie della vita di oggi, portate con simpatia sulla bocca della nonna che raccomanda continuamente "stai attento...", ma anche sulle severissime regole date dalle suore che le accompagnano con robusti scapaccioni.
C'è anche un "esercito" di personaggi, dallo sprucido maresciallo dei carabinieri, al politico dalle dubbie fattezze, al parroco che non disprezza il "bene effimero" della ... ricchezza, al personaggio che inizia la giornata arrovellandosi intorno ad una bottiglia di brandy.
La suocera, immancabile, la madre con le sue inopportune ed insistenti raccomandazioni, ed ovviamente la moglie.
Non mancano nemmeno le situazioni più significative nella vita di tutti, quali i primi approcci sessuali, gli amori, le prime confessioni, le tensioni lavorative, i terribili preparativi per il matrimonio.
Una analisi profonda, scanzonata, ironica, divertente, dei momenti che segnano la vita di ciascuno di noi, momenti raccontati con simpatica enfasi quasi per "esorcizzare" le nostre piccole e grandi ansie quotidiane.
Davvero un bel personaggio questo Francesco Cavuoto, anno 1979, attore, doppiatore, conduttore radiofonico, intrattenitore.
Stasera, dunque, ci ha portato in scena questo "Per favore toglietevi le scarpe", scritto con Adelchi Battista, sotto la regia di Franco Mannella.
Pubblico numerosissimo, con un tutto esaurito nel Teatro De Simone, che ha fatto da degna cornice alla bella serata.
Si replica domani sera, domenica, alle ore 18.
V'è anche da dire che "...si è portato stasera un bell'esperimento di Teatro da gustare - ci sottolinea proprio Francesco Cavuoto - che possa soddisfare tutti i sensi.
Nel foyer infatti prima dello spettacolo una degustazione gratuita di vini abruzzesi delle Cantine Mucci, formaggi dell’azienda Carmine Marcantonio e salumi del Salumificio Montecalvese."
"Inoltre nel foyer del Teatro De Simone mostra di pittura di Massimiliano Mascolini che con la sua opera "Trapuntini con amore" è stato selezioanto per partecipare all'Expò di Bologna in programma per il 7 marzo.
Esposte anche opere di Fabio Franzese."
"L’idea è : il pubblico prima di entrare in sala, gusta un bicchiere di vino, spizzica formaggi e salumi e si gode la mostra di pittura."
Ogni sera sarà estratta una partenza di gruppo messa in palio da Mazzone Viaggi.
Presentando il biglietto d’ingresso si possono ottenere sconti e promozioni al Centro benessere Votre Beauté.
Una bella serata, insomma, da non mancare.
Va anche sottolineato come non sia mancato un momento di commosso raccoglimento in memoria del caro Carmelo Imbriani la cui scomparsa ha tanto toccato la nostra comunità e a cui sono andate accorate parole d'affetto da parte di Francesco.
n.181 - ha scritto Silvio Falato 17-02-2013 10:33:57 Mi devo complimentare prima con te, Enrico, per l'articolo, degno di un osservatore critico di primo pelo, poi col bravo Crocifisso e infine con gli organizzatori dell'incontro, che fanno ricorso a tutti gli accorgimenti per riportare il cittadino allo spettacolo più antico, il teatro. La cosa fa onore a tutti i Beneventani. Veramente: Bravi!.