Quando fu pubblicato il primo racconto dei Sillabari di Goffredo Parise correva l'anno 1968 ed esso apparve, nella sua veste di avvio di un alfabeto ideale di sentimenti umani, quasi come una sfida contro la letteratura politicizzata.
Quello che ISIDEA offre agli amministratori locali vuole essere, al contrario, un sillabario politico tascabile per il 2014 ed oltre, elaborazione mirata di concrete proposte per il territorio, frutto di dialogante volontariato culturale:
A come Agricoltura 2.0 che, con aiuti PAC, guarda ai giovani, riconverte il tabacco e valorizza i prodotti a Km 0 attraverso un DES (distretto di economia solidale) con sede nella Galleria Malies;
B come Beni comuni da tutelare e ri-scoprire, dall’Anfiteatro a Villa dei Papi, ai Parchi/Boulevard;
C come Codice rosa contro il femminicidio previsto nel pronto soccorso con un gruppo interforze; D come Distretto culturale, al pari di Ravello attivabile con fondi europei, per dialogo delle filiere;
E come Energia pulita in tutti i sensi, prodotta senza sfruttamento indiscriminato del territorio;
F come Fontana delle streghe in piazza Colonna, progetto Alberti del 1948 agli atti del Comune;
G come Gender budgeting, bilancio in ottica di genere mirante a promuovere le pari opportunità;
H come Housing sociale per attenuare il disagio abitativo nel pieno rispetto dei luoghi identitari;
I come Idrogeologico, rischio da prevenire con il costante controllo da parte di “geologi condotti”;
L come Longobardi, esaltati dall’Unesco e già valorizzabili con finanziamenti (500.000 €) assegnati a due autonome programmazioni, per cui occorre creare un network istituzionale e socioculturale;
M come “Mettere in comune”, istituzioni e cittadini, beni, spazi, tempo e competenze riconosciute;
N come Nonni, da coinvolgere nella realizzazione di una Città a misura di bambino, senza barriere;
O come Occupazione favorita dal massimo incrocio domanda/offerta locale in progetti multilivello;
P come Partecipazione che assicuri trasparenza, legalità, inclusione e decisioni condivise dal basso;
Q come Qualità della vita da incrementare grazie, tra l’altro, al rispetto dell’ambiente, ad una sanità di eccellenza e low cost, ad applicazione diffusa di tecnologie innovative, alla cura delle ludopatie;
R come Rifiuti da riciclare il più possibile e in modo sicuro, con premialità per i soggetti virtuosi;
S come Sannio solidale, dal 5 febbraio 2014 invitato agli Stati generali contro lo spreco alimentare;
T come Trasporti con treni degni, “Piano dei tempi e orari della città” in aiuto all’Amts, Viali Ztl ;
U come Università, luogo per individuare strutture di governance a respiro strategico;
V come Volontariato, il vero volano per responsabilizzare e svegliare una collettività “dormiente”;
Z come Zazo Alfredo, storico, ancora inascoltato sul progetto di spostamento, dalla Rocca, della statua di Traiano da posizionare davanti al suo Arco (che nel 2014 compirà 1900 anni) ad indicare la Via Traiana, “autostrada del passato” per imbarchi verso l’Oriente, che forniva un risparmio di giorni rispetto all’altra Via Appia e partiva da Benevento per un’antica centralità geografica, da chiedere in restituzione alla politica che ce l’ha incredibilmente sottratta in età recente.
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