Siamo andati in giro per il Corso Garibaldi, di sabato mattina, alle 12.
E' la Festa della donna ed ovviamente ci sono mimose ad ogni angolo di strada.
Ci sorprende il gran numero di negozi chiusi e decidiamo di fotografarli per documentare uno stato di grave crisi che, almeno a quanto è dato sapere, non ha precedenti dal dopoguerra in poi.
Qui i negozi chiudono l'uno dopo l'altro, in un momento di crisi che non risparmia nessuno e colpisce tutti.
Chiudono negozi che hanno accompagnato intere generazioni di consumatori, negozi storici che hanno scandito la vita e le stagioni dei loro clienti.
Ma chiudono anche negozi aperti da poco tempo che hanno provato, senza riuscire, a proporsi sul mercato.
E quelli che sono aperti propongono sconti che partono dal 30% ed arrivano persino all'80 %.
E viene da chiedersi : come fa una struttura che vende con l'80% di sconto a sopravvivere ?
Ed altri negozi, che non espongono giganteschi avvisi di sconti e saldi, hanno comunque ritoccato i prezzi al ribasso seppure in modo meno plateale.
Nonostante ciò, moltissimi negozi sono vuoti, senza gente che compra, con i proprietari sconsolatamente fuori la porta in trepida attesa che entri qualcuno.
I negozi con gente intenta a compare, insomma, sono davvero pochissimi e non si vede praticamente nessuno per strada con borse o pacchi di recenti acquisti.
Uno sconforto totale !
C'è chi si lamenta della presenza di venditori ambulanti che stanno ormai ad ogni angolo di strada, che propongono di tutto senza il rispetto di nessuna regola amministrativa o fiscale.
C'è chi semplicemente dice sconsolato "... ma io alla mia età che faccio, se chiudo ? ... ho i figli laureati con curriculum di alto livello professionale e sono disoccupati, che potrò mai fare io se chiudo, ho fatto sempre e solo il commerciante ... ".
Lo sconforto è davvero grande.
E siamo solo al Corso Garibaldi, non abbiamo nemmeno provato a girare per altre strade.
D'altra parte qualcuno si chiede pure come mai oggi si trova a pochi euro abbigliamento che fino poco tempo fa si pagava decine di euro, ma questa è evidentemente un'altra questione.
E comunque le leggi del mercato sono chiare e se un prodotto non si vende si prova ad abbassarne il prezzo per richiamare i consumatori.
Ma anche questa è una questione davvero complessa.
Per "decifrarla" occorrerebbe analizzare con molta attenzione i tanti aspetti che incidono e contribuiscono ad alimentare uno stato di crisi davvero grave e senza precedenti.
Ma noi ci fermiano qui, e ci limitiamo a documentare con le nostre foto la situazione di oggi sabato 8 marzo 2014, Festa della donna, ore 12 circa al Corso Garibaldi di Benevento.
E questo è !
Ma rimane il fatto che proprio intorno alla Santa Sofia dell'Unesco, sono tantissimi i negozi chiusi, e per questo, s'è detto, non c'è molto da fare se non attendere che la crisi passi.
C'è anche qualcuno, però, che ci ferma per segnalarci con forza come nella stessa piazza della Chiesa di Santa Sofia, quella che è considerata un bene dell'umanità intera, c'è anche il Teatro Comunale, anche questo chiuso, a fare da supervisore a questa desolazione, con la fontana settecentesca che perde vistosamente acqua da anni, con le vasche colme di rifiuti, e i leoni presi di mira da atti vandalistici.
Le stesse scale d'ingresso al Teatro Comunale sono completamente coperte da scritte di ogni genere, con una sensazione di abbandono e di smobilitazione, anche queste senza precedenti.
E purtroppo questa è la situazione nel punto più qualificato, della strada principale, del Centro Storico di una città millenaria, ricca di storia, di cultura, di negozi chiusi, e di abbandono dei suoi presidi più prestigiosi.
Qui qualcosa può davvero essere fatto e subito.
E forse qualcuno interverrà.
Noi, per ora ... speriamo che ce la caviamo...
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