“Riflessioni”, è questo il titolo del libro di Maria Grazia Nazzaro presentato stasera all’Auditorium Cilindro Nero di san Giorgio del Sannio in un incontro moderato da Achille Mottola e al quale ha partecipato anche Assunta Fiengo, dirigente dell’Istituto Palmieri dove l’autrice insegna matematica.
E tanti erano gli alunni venuti ad ascoltare la loro prof, così come tanti erano i presenti per un incontro animato dalle musiche di Dina Camerlengo e dalla proiezione di video oltre che dalla lettura dei versi.
Riflessioni sono, appunto, le poesie dell’autrice, semplici, di facile lettura, ma che aprono l’animo e lo portano a riflettere sui temi dell’esistenza.
Sono “Attimi…di un respiro…di una manciata di sillabe… di un ricordo di chi non c’è più…di un infinito che appare nel poco” e sono sentimenti che”… oltrepassano la vita, a cui dai un volto ma solo per chiamarli non per sentirli più forti che mai” tanto per citare solo alcuni dei bei versi.
Il pensiero che corre al domani, la speranza di giorni futuri, ma anche la malinconia per chi non c’è più e il senso di meraviglia per le suggestioni della Dormiente, per la bellezza del Teatro Romano, di ammirazione per “il sannita ardore” “Poesia, enigma a molti strati - ha dichiarato Maria Grazia Nazzaro - Già nell’antichità apparve chiaro che la poesia è somma di due addendi:le cose che dice e il modo in cui le dice. Insegno matematica e si suol dire che il linguaggio dei numeri ha il massimo di precisione (univocità, denominazione), mentre quello della poesia ha il massimo di ambiguità (polisemia, connotazione). Io spero che il linguaggio delle mie poesie, frutto di osservazione e di ascolto del mondo circostante sia accessibile a tutti, più di quello della matematica che mi accompagna nel lavoro da 35 anni. Le mie poesie le dedico a tutti coloro cui voglio bene, al di là del tempo e degli eventi”
Elide Apice
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