La tendenza positiva che faceva registrare la rassegna Città Spettacolo nei primi anni ’90, stimolò a tal punto Giacchieri che già al termine dell’edizione dell’anno 1991 annunciò il tema dell’edizione successiva, “Esotico”.
La presentazione del cartellone si ebbe il 22 luglio del 1992, nella sede romana dell’Agis, ma il dibattito di quelle settimane si incentrò sull’opportunità di continuare o meno l’avventura Città Spettacolo, visto il momento di grave crisi economica che attraversava l’ente comunalea.
Così, racconta Stefano Mogavero, “quella volta le polemiche scoppiarono alla vigilia di quella edizione con i famosi ‘nemici’ della kermesse da un lato che presero la palla ala balzo per chiedere la sospensione almeno per un anno della rassegna e dall’altro i difensori a denti stretti che non vedevano il motivo di dover tagliare proprio i fondi stanziati per la cultura.
Si trovò il modo di ridurre al minimo le spese per Città Spettacolo, si ottenne una buona sponsorizzazione dal Banco di Napoli che divenne lo sponsor ufficiale e si riuscì ad ottenere il sostegno della Regione Campania che con lo stanziamento di circa trecento milioni alleviò l’esborso dell’amministrazione comunale.
“Esotico, esotico … che importa … esotico” fu il titolo esteso della XIII edizione di Città Spettacolo e diede subito l’idea che dovesse presagire luoghi alquanto misteriosi, lontani dalla nostra cultura.
Queste erano le sensazioni che Giacchieri aveva voluto evocare specificando che esotico era il grido nato dalla “esigenza di sognare a lungo immersi in poemi antichi e nuovi, fatti di versi e parole eleganti e un tantino, misteriosi.
L’esotico, però è dentro di noi, basta evocarlo!”
Una ricerca che andò sviluppandosi per tutto il cartellone e che trovò uno dei massimi momenti di esplicazione con “Veglia”, una prima assoluta nata da un’idea di Mimmo Paladino.
“Il lavoro era una fusione era rappresentazione / esecuzione musicale, in stretto rapporto di ispirazione con un’opera artistica realizzata dal maestro, L’Hortus Conclusus, dove la performance svolse ( non in perfette condizioni climatiche tanto che, fu interrotta a causa del vento).
Sul lavoro di Paladino lavorarono Giuseppe Conte, autore del libretto e Pasquale Scialò per le musiche, mentre Mario Martone ne curò la regia.
La serata inaugurale fu “Notte Magica”, presentata da Pippo Baudo al Teatro Romano, il 3 settembre del 1992.
Al Teatro De Simone, il giorno seguente, andò in scena “Limbo” di Enzo Moscato con Isa Danieli.
“Si trattava di una sorta di riscrittura di Erostrato di Sartre, il cui protagonista si ribellava alle convenzioni sociali. Lo spettacolo esaltò non poco gli spettatori” .
Al Calandra, il Teatro Stabile di Parma portò in scena “Partage de Midi” di Paul Claudel per la regia di Franco Però con Daria Nicolodi.
La Cooperativa Il Teatro Galleria Toledo portò in scena, al San Nicola, “Dietro gli occhi”, da un’idea di Cesare Accetta con le musiche eseguite dal vivo dei Bisca.
Franco Gervasio fu autore e regista di “Les Plaisir d’Amour” al Teatro Romano dove, nei giorni seguenti si mise in scena ‘O Munaciello” di Tato Russo e Antonio Petito con Mario Porfito, Dodo Gagliarde, Lucio Allocca, Lino Mattera. ”Si trattava di una commedia fantastica nella quale i poveri di Petito si prendevano la rivincita sui ricchi”.
Dal 10 al 13 settembre il Chiostro di Santa Sofia ospitò “Maria Maddalena” di Marguerite Yourcenair nella riduzione ed interpretazione di Lina Sastri.
Paola Pitagora fu la protagonista di “La Signora Morli una e due” di Pirandello in cui tutto era giocato sull’esasperazione di una situazione quotidiana.
A Teatro de Simone, il 12 e il 13, andò in scena “Streghe da marciapiede” di Francesco Silvestro.
“L’interessante testo coglieva un po’ alla sprovvista lo spettatore che si trovava dinanzi, sulla scena, invece che streghe vere e proprie, quattro simpaticissime prostitute alle prese con la loro professione: in pratica quelle che il falso bigottismo aveva fatto diventare le streghe dei tempi””. Burattini e marionette, invece, a Piazza Roma e a Piazzetta San Bartolomeo con “La scuola di Pulcinella”. La Solot, sempre al San Nicola portò in scena “Era meglio se non davo retta a nessuno” di Roberto Bettini per la regia di Alessandro Perriell
"I protagonisti della storia erano tre amici sfruttatori dell’unico tra i tre che si era realizzato attraverso il lavoro. Alla messa inscena parteciparono Michelangelo Fetto, Silvano Giordano, Tonino Intorcia, Mimmo Zerella, Antonella Malatesta, Antonio Palumboo. Le musiche erano di Vanni Miele”.
Tante anche le proposte musicali: al chiostro di Santa Sofia, “Cantando e recitando” con il soprano Annalisa Familiari e Eugenio de Rosa al pianoforte; al Chiostro di San Domenico, il concerto di percussioni “Naniga” e il concerto con la pianista Simona Padula e il violinista Olen Cesari.
L’Orchestra Scarlatti di Napoli portò in scena “Omaggio a Nino Rota” e A.Te.C produzioni mise in scena “Lo scoiattolo in gamba” operina in un atto, musiche di Nino Rota su libretto di Eduardo De Filippo.
La rassegna cinematografica fu dedicata all’Esotico nel cinema Il premio Bruno Cirino fu assegnato a Pamela Villoresi e in collaborazione con Il Mattino, fu istituito il Premio Totò assegnato, nella sua prima edizione a Federico Fellini Oltre alla consueta mostra Benephil, furono organizzate “Il percorso della fantasia” con I Pulcinella di lello Esposito e “Il Teatro all’antica italiana” a cura dell’Istituto del Dramma Italiano.
Per i Convegni si parlò di “Esotismo nell’età tra l’800 e il ‘900” e si organizzo un seminario sul tema “La scuola delle guarrettelle” a cura di Bruno Leone.
(continua)
Fonti: "Verso la Mecca del Teatro?" di Stefano Mogavero ed. Realtà Sannita
Materiale informativo dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Benevento
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