Si è appena conclusa, oggi 19 marzo, in occasione delle Giornate del FAI di Primavera, a San Giorgio La Molara, la passeggiata archeologica e paesaggistica lungo il fiume Tammaro curata dalla Pro Loco del luogo.
In verità è stato proprio il fiume Tammaro il protagonista assoluto di questa interessante giornata: con lui abbiamo scoperto la bellezza del ponte dell’Isca (ri)scoperto dopo l’alluvione dello scorso ottobre, con lui abbiamo visitato i molini lungo le sue sponde, con lui abbiamo passeggiato immergendoci in un panorama stupendo.
Il successo di questa giornata primaverile è da attribuire ad una delle pro loco più attive del territorio sannita, sempre efficienti nell’organizzazione ed accoglienti, alla collaborazione del CAI, dell’Associazione De Rerum Natura, dell’Associazione Arte Litteram e degli appassionati di equitazione.
Il presidente della Pro Loco Domenico Facchino: “Abbiamo scelto questa giornata per 'mettere in luce' il Ponte dell'Isca in contrada Calise ma volendo dare importanza al quadro naturalistico e storico complessivo in cui il ponte sorge. Ne scaturisce così una panoramica ad ampio raggio che inquadra molti monumenti del nostro territorio come angoli di un museo a cielo aperto”.
Per le tematiche paesaggistiche in cui il ponte si colloca, Antonio Sorrentino, presidente dell’Associazione De Rerum Natura, associazione che si occupa di educazione ambientale e di turismo naturalistico, sottolinea: “La natura si è ripresa quello che gli è stato tolto. Ciò motivato, in questo specifico caso, in primis, dall’assenza di pulizia degli argini del fiume Tammaro e, di seguito, per l’emissione a valle di grandi detriti fluviali che hanno fatto da sfondamento contro un muretto costruito poco distante dalla struttura in esame. Così l’acqua ha ripreso il suo antico tragitto liberando il ponte.”
Un ponte a tre arcate - due laterali inferiori rispetto a quella centrale più ampia - che per cautela è opportuno collocare, per come appare tutt’oggi e soprattutto per la parte soprastante, in epoca moderna.
La sua muratura scorretta può essere motivata da riparazioni successive anche per mantenere attivo l’accesso viario al Regio Tratturo, poco distante, in direzione Sud-Est.
“Altri elementi rilevanti che valorizzano il Ponte dell’Isca è la sua vicinanza con la ‘Taverna di Calise’, luogo di ristoro per i viandanti del Regio Tratturo; la presenza archeologica in contrada Calise di una ‘Statio Romana’, giustificata dall’incrocio di strade in cui questa sorge e, infine, la persistenza visibile tutt’oggi di una cospicua divisone agraria (lottizzazione) di chiara impronta romana lungo il fiume Tammaro” ci spiega Arte Litteram.
Percorrendo i sentieri che ci portano al fiume, i partecipanti hanno scoperto la magnificenza diroccata del Molino Zillante, del Molino del Tammaro ed un’incantevole gualchiera (da cui la denominazione Valechera data alla zona) per la tintoria e la battitura dei panni di lana.
San Giorgio La Molara è davvero un Museo a cielo aperto!
|