dom 24-04-2016 16:05, n.7566 - letto 9891 volte
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La Festa di Primavera non teme la pioggia, diverte e rallegra i tanti presenti
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di Elide Apice
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sfoglia l'album delle foto
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Festa di Primavera doveva essere e Festa è stata con lazzi efrizzi per tutti i presenti che hanno concluso in allegria una serata all’insegna del divertimento.
Ieri al Mulino Pacifico “La canzone di Zeza nella festa di Primavera”, riproposta da IMusicalia - La Bottega di famiglia, dopo la prima risalente al 1982, per festeggiare i quaranta anni del gruppo musicale a cui componenti originari Amerigo e Marcello Ciervo si sono aggiunti i loro figli Corrado, Giuliana, Carlo, Rosalidia e Carmen.
Ieri sera un tocco in più dato da Marco Coviello e Leonardo De Stasio che con Corrado Ciervo, Carlo Ciervo e Vittorio Coviello compongono la Rua Catalana ( proprio oggi, 24 aprile, al Contestaccio di Roma per guadagnarsi, unica band in Campania, l’accesso al palco del Concertone del1 maggiona).
In scena quattro protagonisti a narrare il matrimonio contrastato tra Vicenzella interpretata da Antonio Intorcia, Zeza nella versione di Michelangelo Fetto, la figlia di Pulcinella nell’interpretazione di Amerigo Ciervo e don Nicola Pacchesicco interpretato da Marcello Ciervo.
Ed è stata davvero una serata piacevole tra le musiche sempre accattivanti dei Musicalia e le incursioni di Michelangelo Fetto e Antonio Intorcia, magnifici nei loro ruoli declinati al femminile.
Non solo la storia di Zeza, però, nel programma che è stato arricchito da letture tratte dalla produzione di Annibale Ruccello e di Tilussa, ma anche di momenti dedicati al sociale al quotidiano, mentre in sottofondo passava la musica di Prince ad omaggiare l’artista recentemente scomparso.
Un momento dedicato anche alla Giornata Internazionale del Libro e del diritto d’autore, sulla cui importanza Fetto si è espresso con un sonoro “Boh!” recitando, poi uno dei sonetti di Shakespeare, nell'anniversario della morte del Bardo che coincide con quella di Cervantes ( anche in questo caso un sonoro “boh!” ha sancito l’inutile necessità di ricordare i grandi della letteratura solo in uno specifico giorno).
Una serata all’impronta della cultura nel giorno precedente il 25 aprile che ricorda i Partigiani , “Memoria che diventa importante nella misura in cui si è capaci di portarla nel mondo” così si è espresso Amerigo Ciervo.





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