E’12 dicembre 1969, una data che ha sconvolto l’Italia, la data da cui Valeio Aiolli parte per un romanzo di formazione che è anche romanzo storico che si conclude quattro anni dopo con l’attentato Questura di Milano in via Fatebenefratelli. “Nero ananas” Volan edizioni, presentato al premio Strega da Luca Formenton, è un libro di spessore nel quale l’autore ha sapientemente dosato la biografia di un adolescente fiorentino con i fatti storici avvenuti in Italia tra il 1969 e il 1973. Gli anni di piombo, anni cruciali per la democrazia italiana, anni cruciali per la crescita di un adolescente aperto al mondo, curioso di novità, coraggioso nelle scelte, suo malgrado all’interno della storia del tempo. Il ragazzo di cui non si conosce il nome, ma che sua sorella chiama Calimero, è figlio della media borghesia fiorentina, padre calabrese e madre fiorentina, che crescerà nell’assenza di sua sorella più volte scappata di casa per inseguire i suoi sogni di libertà legati a un radicale cambiamento politico. In questa storia si innestano tanti personaggi in qualche maniera coinvolti nei fatti di Piazza Fontana, ci sono gli anarchici e una sinistra che era passata alla lotta attiva, personaggi dai nomi fittizi che ben presto si svelano come quei protagonisti di cui tutti abbiamo avuto conoscenza. C’è Pio, notabile della Democrazia cristiana che nel 1968 era presidente del Consiglio, e ci sono Il Samurai, Zio Otto, Falstaff e tanti altri esponenti dell’estrema destra in un sapiente narrare che spinge il lettore alla ricerca e alla scoperta. Una doppia narrazione che pone a confronto la sconfitta dello Stato con la sconfitta personale della famiglia del protagonista che parallelamente alla deflagrazione della prima bomba, si avvia allo sconvolgimento della propria esistenza e intanto la narrazione restituisce le atmosfere degli anni ’70, con continui rimandi alle canzoni, alle pubblicità del tempo, ai film dell’epoca. “Nero ananas” è un romanzo che lascerà il segno nei lettori
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