foto Dalila Romeo
Gli spettatori in attesa, silenzio, buio all’interno del Teatro Spazio Uno.
All'improvviso, dalla porta d’accesso, irrompono sulla scena vuota due dei protagonisti, Giovanni e sua cugina Rosaria. Si rincorrono, sembrano giocare, si invitano a ballare.
E' così che inizia una pièce che non smetterà di sorprendere e coinvolgere i presenti per la drammaturgia che tocca con ossimorica delicatezza e brutalità temi ritenuti ‘scabrosi’, per l'essenzialità della scena, per la capacità d'interpretazione e, in assoluto, per la capacità di rendere originale un tema, l'omosessualità e tutti i suoi corollari, che rischiavano di essere banalizzati.
"Mi chiamo Motta Giovanni ho ventitré anni e sono siciliano. Mia madre mi ha avuto che aveva 15 anni e sono cresciuto con lei, mia zia e mia cugina Rosaria. Io sono il maschio della famiglia’.
Così l'avvio della narrazione di 'Io mai niente con nessuno avevo fatto', proposto da Vucciria Teatro e che, vincitore del Fringe Festival 2013, miglior spettacolo,migliore drammaturgia al giovanissimo Joele Anastasi, miglior attore a Enrico Sortino, rappresenterà l'Italia a al New York Fringe Festival il prossimo agosto.
E' storia di ingenuità e dolore, di speranza e orrore, di sapere e non sapere nella Sicilia degli anni '80: su tutti la figura di Giovanni che sgomenta per la sua ingenuità, figlio di un padre- non padre, di una madre che lo ha partorito a 15 anni e metaforicamente figlio anche di sua cugina Rosaria, stessa sua sorte, che diventa per lui , mamma e sorella, amica e fidanzata.
Un rapporto simbiotico stretto da un legame profondo.
Rosaria, eccellente nell’interpretazione di Federica Carrubba Toscano, capace di dare emozione anche attraverso la fluente chioma bruna, lo inizia alla gioia del ballo e lui che per i suoi atteggiamenti è per tutti omosessuale si innamorerà di Giuseppe, il maestro di ballo, magistrale interpretazione di Enrico Sortino.
Giuseppe è sposato, ha sposato ‘una donna stupida’ per un debito di riconoscenza verso chi, sua suocera, lo aveva accolto nella sua scuola di ballo e lo aveva fatto diventare un ballerino.
Scappava, Giuseppe, da una vita di stenti, era pastore e figlio di chi aveva ucciso suo zio e vittima di suo cugino che 'usava' sua madre e sua sorella e infine lui.
Da vittima, Giuseppe, diventa carnefice inconsapevole e 'usa' Giovanni che, però, si ammala di quel male che è innominabile, l'Aids che aleggia sulla sua giovane vita e gli segna il futuro.
Aids che, dopo un primo momento di opposizione all'ineluttabile, diventerà mezzo catartico attraverso il quale Rosaria, sarà ancor più vicino a suo cugino - figlio- innamorato- amico e Giuseppe scoprirà di averlo amato quel ragazzo che gli porterà dolore e morte.
Vuccirìa Teatro, compagnia teatrale di recentissima formazione , 'nasce nel 2012 proprio per portare in scena questo pezzo che in origine era un monologo’ ci confidano tra le chiacchiere e i saluti del dopo-teatro i giovanissimi e talentuosi interpreti', opera tra la Sicilia e Roma e sta già preparando il prossimo spettacolo "Battuage" che debutterà nel maggio del 2014 sempre a Roma .
Lo spettacolo per il suo impegno a favore della sensibilizzazione e dell'informazione su una tematica sociale importante come AIDS, diversità e tolleranza, è patrocinato da Roma CVapitale Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, dalla LILA Catania, (Lega Italiana Lotta contro l’Aids), GayCS Italia, Arci Gay CAtania, Palermo Pride, Stonewall, Gay Center, Andos, Di’Gay Project, Circolo Mario Mieli, I-Ken.
Di seguito le note biografiche dei protagonisti certi della loro capacità interpretativa ed espressiva che li porterà a raggiungere grandi successi:
Joele Anastasi, dopo un biennio di formazione presso l’Accademia Internazionale del Musical di Catania, frequenta la Link Academy di Roma. Nel 2012 partecipa al Laboratorio Internazionale di Teatro della Biennale di Venezia tenuto da Claudio Tolcachir. È protagonista di vari corti per cinema e televisione. In teatro è diretto da Silvio Peroni nello spettacolo ‘Scene da un grande affresco’ . Nel 2013 è uno degli attori scelti dalla regista spagnola Angelica Liddell, all’interno della biennale di venezia 2013, per la realizzazione del primo studio de “Lo Stupro di Lucrezia” che debutterà a Parigi nella prossima stagione teatrale.
Enrico Sortino, frequenta l’Accademia di Arti drammatiche del teatro Stabile di Catania, continua lo studio della drammaturgia e della musica presso l’Accademia Corrado Pani di Roma, diretta da Claudio e Pino Insegno. La sua attività spazia tra cinema, televisione, teatro e musical. Al cinema è diretto da Giancarlo Giuliano in ‘Banned’ e da John Real in ‘Native’ (vincitore di tre globi d’oro). E’ attore in ‘Paolo Borsellino’ regia Gianluca Maria Lavarelli, ‘Il commissario Rex’ regia Marco Serafini, e recentemente in ‘Squadra Antimafia 6’ regia di Samad Zamandili e Kristof Tassin; A teatro recita in ‘Insegnami a Sognare’ regia di Claudio Insegno, ‘Un diamante nella fronte’ diretto da Caterina Spadaro, ‘I meneni’ scritto da Massimiliano Perrotta e diretto da Walter Manfrè; Di rilievo anche la sua attività artistica nel campo del musical con ‘La Baronessa di Carini’ regia Tony Cucchiara, ‘Stagioni d’amore’ (Rent) regia Gisella Calì, ‘Macbeth’ regia Enrico Petronio; Fonda l’Accademia Internazionale del Musical (sede di Catania e sede di Palermo) Nel 2012 e nel 2013 è selezionato da Declan Donnellan e Nick Ormerod per la ‘Biennale di Venezia’.
Federica Carruba Toscano frequenta l’Accademia Europea d’Arte Drammatica “Link Academy” di Roma. Subito dopo il diploma la troviamo a teatro con la performance « A.M.O » per la drammaturgia e regia del duo artistico Industria Indipendente e nel cortometraggio « Camera in affitto » regia di Giancarlo Gallotti, col quale realizza anche lo spot per la campagna di sensibilizzazione « Siamo tutti Alzheimer », dal titolo « Ruota di scorta ». Dal settembre 2012 vive tra Francia e Italia.
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