Sono Ilaria Rossetti con Le cose da salvare, Neri Pozza (Italia), Marion Messina con Falsa partenza, La Nave di Teseo (Francia), Pajtim Statovci con Le transizioni, Sellerio (Kosovo/Finlandia) i tre scrittori under 40 fnalisti del Premio Salerno Libro d’Europa in una edizione particolare dovuta all’emergenza Covid-19 che ha messo a dura prova la capacità organizzativa di Ines Mainieri, ideatrice e direttrice organizzativa dell’iniziativa coadiuvata dai direttori artistici Matteo Cavezzali, Paolo Di Paolo e GennaroCarillo. Una giuria popolare di cui sono onorata di far parte assegnerà ad uno dei tre giovani autori il Premio e la scelta non sarà facile visto il valore delle narrazioni proposte. I tre libri le cui recensioni da me curate sono apparse su IBS.it sono accomunati dall’età degli autori, dall’eccellente capacità narrativa, dalle tematiche che mettono al centro la difficoltà di crescere, di pensare a un futuro, l’elaborazione di un dolore. Falsa Partenza di Marion Messina (La Nave di Teseo) è un esordio e che esordio! Una storia d'amore impossibile che si intreccia con una Parigi in crisi sociale. Due protagonisti, storie di origine diverse, uguale voglia di impossessarsi di un futuro migliore in un incontro/scontro fatto di passione, di desiderio, di rabbia, di amore. L'intera narrazione svelerà una società poco attenta ai bisogni, un senso di ribellione innato, una rabbia intima che mina i rapporti con gli altri. Una storia di solitudini che si ritrovano in una coppia destinata a speranze diverse. Le cose da salvare di Ilaria Rossetti (Neri Pozza)cerca una via di fuga tra le cose da salvare che sono nell'animo, sono difficili da vivere, ma sono lì, pronte ad accompagnarci nei passaggi che la vita ci presenta. Un libro dalla narrazione intensa in cui l’autrice riesce con rara maestria ad intrecciare diversi piani temporali, diverse emozioni, diversi sentimenti. Da una parte il crollo del Ponte di Genova e l'ultimo resistente abitante di una casa che è troppo piena di vita passata da poter abbandonare, dall'altra la storia di un uomo che ha perso la moglie e ritrova una vecchia amicizia che poteva diventare qualcosa di più. Nel mezzo una storia di migrazione, di solitudine e di accoglienza e la vita di una città ferita che prova a rinascere. Le transizioni di Pajtim Statovci (Sellerio)offre pagine di grande spessore soprattutto se connesse alla giovane età dell'autore capace di fare un viaggio a ritroso nella sua vita, in quel Kosovo dilaniato dalla guerra fino all'arrivo in Finlandia, passando dall'Italia. Un libro che stringe il cuore per la forza del protagonista, la sua voglia di resistere e di andare avanti nella speranza di un futuro tutto suo. Un racconto fatto di viaggi verso il "poi" e di continui rimandi verso "l'ieri".
|