emozioni, informazioni e commenti su teatro, cultura, arte, società 

 

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Al cinema: "Educazione Fisica", un film di Stefano Cipani
     
        _________

lun 27-03-2023 14:05, n.14115 - letto 645 volte

Al cinema: "Educazione Fisica", un film di Stefano Cipani

Lo sguardo di Maria Pia Ciani

di Elide Apice


- Signora Preside, è francamente ridicolo che lei possa anche solo dare un minimo credito a questa storiella!
- L'hanno fatto una volta, l'hanno fatto una seconda volta… lo farebbero una terza
Educazione Fisica è un film complesso.

Interamente girato in una vetusta e scura palestra, l’unica scena luminosa è quella iniziale: un grande piazzale in terra battuta come spazio antistante di un triste edificio. Quella vecchia struttura è una scuola.

La scena lascia pochissimo spazio all’immaginazione, il riferimento ad uno Stato che investe poco nell’istruzione è tanto evidente quanto volutamente esplicito.

Il nocciolo della storia è comprensibile dal trailer: la dirigente scolastica di un istituto omnicomprensivo convoca le famiglie di tre studenti di scuola secondaria di I grado (la scuola media pre riforma Moratti…ha fatto più casini che altro spingendo nel baratro il sistema scolastico italiano…ma questo è un altro discorso) in palestra per metterli al corrente di un evento gravissimo perpetuato ai danni di una compagna di scuola da parte dei rispettivi figli.

La presenza dei ragazzi che giocano a pallacanestro nel campetto della scuola, si sente al di là dei vetri imbrattati, le loro sagome si scorgono attraverso i vetri rotti. La loro spensieratezza si oppone al nervosismo dei loro genitori: un padre benestante ed arrogante, una madre single diventata particolarmente iperprotettiva in seguito al all’abbandono del marito, ovviamente assente anche come padre, una coppia di genitori adottivi di un ragazzino di colore, solo apparentemente mansueti ed animati da principi filantropici, si presentano al colloquio in compagnia del cagnolino. Non lo lascerebbero mai da solo, penserebbe di essere stato abbandonato.

Tre stati socio culturali ed economici ambientali differenti, tre diversi stati sociali accomunati da figli accusati di un crimine atroce, la cui gravità è ancora più importante a causa della reiterazione.

La Dirigente Scolastica si fa attendere, quel tempo serve alle famiglie giunte puntuali all’appuntamento, di interrogarsi sul motivo di quella strana convocazione sia rispetto all’ora che al luogo.

Le congetture sono le più disparate; si ventilano richieste di donazioni per la ristrutturazione di quella palestra rimasta identica sin da quando gli stessi genitori erano alunni di quella scuola, a episodi di razzismo nei confronti del ragazzino di colore.

Il ritardo della dirigente scolastica all’appuntamento viene fatto notare dai convocati senza mezzi termini, perché coloro a cui tutto deve essere concesso, nulla deve concedere. La coppia mansueta pare manifestare più comprensione, la maschera regge ancora bene.

Giovanna Mezzogiorno interpreta la Dirigente Scolastica, madre nella finzione come nella vita di due gemelli, vista la gravità e la delicatezza della questione informa i genitori convocati di quanto è accaduto in quella palestra, in quell’ambiente poco sicuro, unico aspetto oggettivamente rilevato dalle famiglie.

“Come si può lasciare che i nostri figli facciano educazione fisica in un posto come questo!”

La denuncia della studentessa, la sua unica versione mette sulla difensiva le famiglie, il padre benestante, la madre single, la coppia mansueta manifestano incredulità ognuno secondo il proprio stile; aggressivo, arrogante, incredulo.

La dichiarazione della Dirigente di dover procedere comunicando a chi di dovere quanto accaduto, scatena un crescendo di rabbia che aumenta progressivamente alimentando dialoghi violenti e minacciosi. Solo talenti come Angela Finocchiaro, Claudio Santamaria, Sergio Rubini, Raffaella Rea avrebbero potuto trasformarsi in mostri pur restando nei rispettivi ruoli. Diventano davvero mostruosi: il trucco della Rea di scioglie cerchiandole gli occhi di nero e dandole le sembianze di uno zombie, Santamaria ostenta una fisicità imponente, con le sue spalle larghe e le movenze decise ricorda un gigante, la Finocchiaro da timida madre amante degli animali e dei principi filantropici diventa una strega, Rubini prova a restare umano ma non riesce.

Il film è claustrofobico, surreale, disturbante ed angosciante.

La sceneggiatura firmata dai Fratelli D’Innocenzo racconta,secondo lo stile spesso spietato che caratterizza la loro cinematografia, la deriva genitoriale e la frustrazione che da essa scaturisce, i cui effetti si riverberano nell’ambiente scolastico.

Il film è complesso, non lo si sceglie se si ha voglia di leggerezza.

Si sceglie di vederlo se si ha voglia di cogliere i numerosi sottotesti, perché genera confronto.

Le molteplici letture permettono di destrutturare la vicenda epurandola dal surreale, evidentemente voluto, e ricostruirla in modo veritiero.

La mostruosità non è solo quella delle famiglie, portate oggi a difendere i figli anche quando l’evidenza li rende indifendibili.

La mostruosità è nell’assenza del senso di colpa di quei tre ragazzi che continuano a giocare a pallacanestro senza alcuna elaborazione di quanto fatto.

La mostruosità è in quella palestra, un luogo scuro, decadente, la cui pericolosità è percepibile anche da chi non si occupa di sicurezza, eppure continua ad essere utilizzata.

La mostruosità è nel disinteresse della politica che non si prende cura dei luoghi destinati alla scuola, riservando ad essa edifici fatiscenti ed inaccoglienti.

Il film è mostruoso perché racconta una realtà mostruosa.

Ci vogliono occhi attenti e menti allenate per poter cogliere un’altra opera scritta dai fratelli D’Innocenzo e accuratamente realizzata dal regista Stefano Copriani, per comprendere che anche questa volta non si salva nessuno.




 
 


 

0,0672
letto 645 volte
0 commenti
chiudi
stampa solo testo
stampa anche le foto
 copia questo link
 
 
Condividi su Facebook
   

 

 


Potrebbero interessarti anche ...

Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone
Il commento di Maria Pia Ciani

Elide Apice, n.14415 06-05-2024
letto 193 volte
, tags cinema

“Un mondo a parte” il film che racconta una fiaba contemporanea di resilienza e resistenza
Il pensiero di Maria Pia Ciani

Maria Pia Ciani , n.14392 06-04-2024
letto 270 volte
, tags cinema

"Anatomia di una caduta" per la rubrica di Cinema
I consigli di Maria Pia Ciani

Maria Pia Ciani , n.14364 04-03-2024
letto 294 volte
, tags cinema

"La zona di interesse", una narrazione raffinata
Il commento di Maria Pia Ciani

Maria Pia Ciani , n.14358 27-02-2024
letto 202 volte
, tags cinema

Nelle sale "Romeo è Giulietta" con un cast di tutto rispetto
Il commento di Maria Pia Ciani

Maria Pia Ciani, n.14357 25-02-2024
letto 195 volte
, tags cinema

"L’ultima volta che siamo stati bambini" per la regia di Claudio Bisio
Il commento di Maria Pia Ciani

Maria Pia Ciani, n.14325 05-02-2024
letto 202 volte
, tags cinema

"Povere Creature" di Yorgos Lamthimos
“Una donna che traccia la propria rotta verso la libertà…incantevole”, il commento di Maria Pia Ciani

Maria Pia Ciani, n.14314 29-01-2024
letto 302 volte
, tags cinema

“C’è ancora domani”, al cinema l'eccellente opera di Paola Cortellesi
La critica di Maria Pia Ciani

Maria Pia Ciani , n.14258 02-11-2023
letto 609 volte
, tags cinema

Caleb Landry Jones in Dogman
Capolavoro di Luc Besson

Maria Pia Ciani, n.14249 14-10-2023
letto 390 volte
, tags cinema

"Io, capitano": sarebbe bello potesse rientrare tra i film candidati nella sezione “Miglior film straniero”alla prossima edizione degli Oscar
Le recensioni di Maria Pia Ciani

Maria Pia Ciani, n.14236 29-09-2023
letto 355 volte
, tags cinema




______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ _________ ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
  Condividi su Facebook