gema ruperez Esquamose
Sabato 29 marzo 2014 , dalle 10.00 alle 19.00, la Sala delle Colonne al Museo Madre ospiterà "I Miserabili" a cura di Désirée Klain e Giuliana Ippolito.
I carnefici nelle immagini della cronaca, uno “sfogatoio” per liberarsi dalla paura Performance ore 17,30 Un racconto inedito di Maurizio De Giovanni, letto da Gioia Spaziani A cura di Rosaria Désirée Klain
Marzo 2014 - Lo scorso anno in Italia sono state uccise 128 donne, una ogni due giorni e mezzo, e oltre 100 mila bambini sono state vittime di maltrattamenti.
Il Museo MADRE, puntando per la prima volta l'attenzione sui carnefici e non sulle loro vittime, propone sabato 29 marzo (dalle ore 10-19,30 ingresso libero) una giornata per mantenere viva, oltre le celebrazioni dell'8 Marzo, l’attenzione su un tema di drammatica attualità, con l'obiettivo di dare vita ad un percorso di sensibilizzazione nei luoghi d'arte.
“Chi sono oggi I Miserabili? - si chiede Désirée Klain, presidente dell'Associazione Periferie del Mondo-Periferia immaginaria, motore del progetto e curatrice dell'evento con Giuliana Ippolito - parafrasando il romanzo di Victor Hugo, la nostra idea è stata quella di ribaltare la prospettiva consegnataci dalla cronaca e portare l’attenzione del pubblico non verso le vittime, ma verso i loro carnefici, spesso invisibili”.
Appuntamento centrale della giornata, alle ore 17,30, un incontro al quale parteciperanno le associazioni del territorio, rappresentanti delle Istituzioni, del mondo dell'arte, del lavoro e dell'impegno sociale.
Un racconto inedito scritto da Maurizio De Giovanni proprio per il progetto 'I Miserabili' sarà letto dall'attrice Gioia Spaziani. Nella sala delle colonne, al primo piano del Madre, i visitatori saranno messi a confronto con una selezione di immagini forti, scatti di cronaca nera, protagonista la violenza, la miseria umana, lo squallore di una esistenza che distrugge e si autodistrugge, annientata dalla follia di un gesto.
Non più corpi di donne o di bambini con le mani che proteggono il viso, ma zoom sui loro carnefici, ripresi in canottiera, con lo sguardo perso, portati via in manette, mostrati davanti l'obiettivo dei tanti fotoreporter che seguono le troppo numerose vicende della cronaca italiana recente.
Il concept fotografico “I Miserabili” a cura di Stefano Renna, ideato e diretto da Désirée Klain, é anche risultato di un accurato lavoro di ricerca reso possibile grazie all’apporto di reporter, psicologi, cronisti di giudiziaria, avvocati.
'Vogliamo proporre provocatoriamente un’identificazione negativa - spiegano le curatrici - attraverso queste immagini viene in superficie la sconfitta proiettata in uno specchio deformante, dove il protagonista del delitto é svestito da ogni possibile mitizzazione o forma di giustificazione, e raccontato invece nelle conseguenze negative insite in ogni gesto di violenza”
Le due istallazioni esposte nella Sala delle Colonne delle artiste Gema Ruperez e Barbara Bonfilio sono a cura di Giuliana Ippolito, che ha ideato una sorta di “sfogatoio”, all'interno del quale è esposta l'opera della spagnola Ruperez, dove tutti i visitatori potranno portare, nella giornata del 29 marzo, un oggetto simbolicamente liberatorio rispetto alle violenze che ognuno, a suo modo, ha subito o continua a subire nel proprio quotidiano e prendere in cambio un pezzo dell'opera. L’opera dell’italiana Bonfilio costituisce una sorta di diario interattivo, dove il pubblico potrà lasciare la propria testimonianza. Questo 'sfogatoio' pubblico è pensato come un box dotato volutamente di uno spazio ridottissimo, per rendere il senso claustrofobico e la sensazione di solitudine del momento in cui si guarda in faccia la violenza.
“Le persone conservano oggetti ed emozioni - spiega Ippolito - l’invito a liberarsene vogliamo che rappresenti un primo passo per un cambio di rotta: un’istallazione della memoria collettiva. Le donne a differenza degli uomini conservano oggetti ed emozioni. L’invito a tutte le donne a liberarsi di questo carico attraverso la catarsi dell'arte rappresenta una metafora a liberarsi realmente delle violenze, ed un invito a denunciare”.
“Bisogna mantenere alta l’attenzione su questi temi – spiega l’assessore alla Cultura della Regione Campania, Caterina Miraglia, che interverrà all'iniziativa contro il femminicidio del Madre – una legge, per quanto scritta bene e giusta, non basta: è necessario, anche attraverso manifestazioni culturali, diffondere tra le donne la consapevolezza di avere a disposizione gli strumenti giusti per difendersi. Il vero rispetto va inculcato anche attraverso l’educazione dei figli, è lì che inizia il percorso per far comprendere i valori sani”.
L’evento è realizzato in collaborazione con L’Ordine dei Giornalisti della Campania e con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati del Tribunale di Napoli e dell’Ordine degli psicologi della Campania.
Le curatrici/Désirée Klain, è una giornalista professionista, vive e lavora a Napoli, dove da diversi anni si occupa della rivalutazione delle periferie, attraverso manifestazioni sociali e culturali.
È l’ideatrice e la direttrice artistica di “Periferie del Mondo – Periferia Immaginaria”, il primo Festival Internazionale Cinematografico dedicato alla cultura audiovisiva, periferica ed emergente, che si svolge da 10 anni a Scampia.
Giuliana Ippolito, giornalista esperta di arte contemporanea, nel gennaio 2008 ha fondato a Benevento Numen arti contemporanee, un progetto di galleria diffusa dedicata all'arte giovane e alle avanguardie, con particolare attenzione agli artisti del Sud del mondo.
Comitato Scientifico del progetto: Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Mirella Armiero, Caporedattore Cultura del Corriere del Mezzogiorno Gabriella Cipriano, Psicologa Marino Maffei, Avvocato Vincenzo La Penna, Giornalista dell'Ansa Stefano Renna, Fotoreporter Per info /Ufficio Stampa “Periferie del Mondo- Periferia Immaginaria” Francesca de Lucia - Piazza Beneventano 1, Napoli 081 5784177/335 6358348 http://www.periferiedelmondo.it http://www.madrenapoli.it/

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