Eduarda Iscaro, un nome, una garanzia, viene da pensare, tanto il suo impegno nella mondo della musica e delle tradizioni.
Giovane artista in cui convivono l’amore per la sua terra, le colline sannite, l’amore per i luoghi ormai abbandonati e lo slancio verso luoghi altri di cui respira il futuro.
L’abbiamo incontrata per farci raccontare qualcosa delle sue molteplici attività e l’abbiamo trovata appassionata narratrice di storie musicali, impegnata in tante collaborazioni tutte improntate alla ricerca e alla proposizione della bellezza.
“Ho iniziato tantissimi anni fa con l’amore per la fisarmonica – ricorda e il ricordo è vivo nel suo sguardo – in estate al mio paese ritornavano gli emigranti, zii e cugini partiti anni prima e con loro avevano fisarmoniche che mi incantavano”,
Otto anni o giù di lì e un destino segnato pur continuando a studiare, il Liceo classico frequentato a San Giorgio del Sannio e poi gli studi classici e una laurea alla Federico II e ora la specializzazione al Conservatorio Cimarosa di Avellino.
Tra tutte queste belle cose l’impegno lavorativo dapprima con Il Canzoniere della Ritta e della Manca, musica popolare, passione e forza, poi l’incontro più o meno casuale con Nicola Piovani.
“Fui contattata da una sua segretaria perché il maestro cercava una fisrminicista per ‘La Guardiana del Faro’ e così ho calcato la scena suonando dal vivo accanto a personaggi come Angela Pagano”.
Proprio con questa pièce fu nel 2012, tra le proposte di punta della programmazione dello Stabile di Napoli.
Ancora nel 2016 continua la collaborazione col maestro Piovani, con la sua partecipazione alla Compagnia della Luna , direzione artistica dello stesso Nicola Piovani, con “Tra la gente di Cerami” Racconti di Vincenzo Cerami, adattamento di Aisha Cerami con Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo.
Davvero interessante l’attività de La Compagnia della Luna fondata nel 1990 da Nicola Piovani con Lello Arena e Vincenzo Cerami con lo scopo di realizzare spettacoli in cui drammaturgia e musica fossero sullo stesso piano narrativo e avessero uguale valore scenico dai forti contenuti.
“Sono stata molto contenta, poi, di incontrare per la mia strada Massimo Andrei che già da tempo mi aveva colpito per la genialità dei suo Snack (gli ‘spuntini ‘ di riflessione) che ascoltavo divertendomi in metropolitana.
Poi l’incontro con questo grande attore e la collaborazione per le Favole sottoterra’ a riscoprire la Napoli sotterranea seguendo le suggestioni delle parole e delle musiche. Con lui sarò ancora impegnata ne ‘Le favole del mare’ al San Carluccio dal 16 a al 26 febbraio prossimi”.
La pièce ha vinto il premio Pistrice al Positano Teatro festival e Eduarda ne parla con entusiasmo come mezzo che riesce a coniugare la tradizione napoletana ad una certa modernità riuscendo al contempo ad essere trasversale ai tempi e ai luoghi.
“Le favole del mare sono una sorta di inno a Napoli e alle sue mille bellezze attraverso il racconto fiabesco con attenzione all’elemento musicale.
La musica, infatti, sottolinea gli aspetti emotivi della narrazione amplificandone gli aspetti”.
Poi il ricordo ritorna a Piovani per il film Benur sempre per la regia di Massimo Andrei per il quale ha registrato le musiche scritte dal maestro.
Non solo musica quindi per Eduarda Iscaro, appassionata di teatro.
“Un’amore antico – confessa- quando con Teatro Eidos, ai temi del liceo, mi cimentavo in qualche laboratorio teatrale. Mi sono trovata talmente bene con loro che ancora oggi mi piace seguirli e impegnarmi nella loro compagnia (prossimamente, dal 25 al 27 gennaio, Eduarda sarà tra i protagonisti de La trasferta con Teatro Eidos al Teatro de Simone). Sono persone e artisti eccezionali, grandi professionisti, eroi della bellezza e operano bene nonostante le tante difficoltà economiche legate a un mestiere che non ripaga appieno dei tanti sacrifici”.
Ancora nel beneventano una collaborazione con La Compagnia dei Folletti e l’associazione Verheia all’UOSM di Airola.
“Saremo in scena il 10 giugno prossimo e ho accettato la sfida di comporre le musiche e di provare a farle interpretare ai pazienti/ attori!”
Inoltre, Eduarda Iscaro ha anche un bell’impegno a Cautano dove ha dato vita, presso l’Officina delle Arti, ad un laboratorio di canto in cui si cerca di recuperare i canti popolari nella maniera più estesa possibile, dalla tradizione ai cantastorie rielaborati attraverso la forza di un gruppo polifonico di ragazze molto volenterose.
Il discorso cade infine su Franco Arminio il poeta e cantore della paesologia.
“Ho cominciato a seguirlo al Festival di Aliano, mi sono lasciata trasportare dalle sue suggestioni, ho apprezzato il recupero della memoria dei piccoli paesi dimenticati.
Una bella presenza, quella di Franco Arminio che porta forza ai tanti paesi dell’entroterra che difende grazie alla forza della sua poesia.
Da quando l’ho conosciuto e ho imparato ad apprezzare il suo pensiero mi sento più forte e capace di affrontare il mondo dove portare con maggior serenità il mio messaggio attraverso la musica.
La sua è una poesia di consapevolezza di proposta di un modello esistenziale differente per uscire da una realtà un po’ robotica”.











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