
Si chiude una rassegna e se ne apre un’altra, in questa città che sembra assetata di cultura e che è alla ricerca di eventi da seguire.
E’ questa l’impressione che si ha per la prima serata della seconda edizione del “Santa Sofia Music Festival”che si è aperta ieri con il concerto di James Senese e & Napoli Centrale in un affollatissimo giardino della Rocca dei Rettori messo a disposizione dall’amministrazione provinciale.
Seconda edizione, quindi, di una manifestazione che gode della consulenza scientifica di Enza Nunziato ed è stata fortemente voluta dal presidente dell’Accademia di Santa Sofia , Salvatore Palladino, e dall’Ept che ha collaborato all’organizzazione.
Lo spettacolo di ieri fa anche parte del cartellone “Musica nei Borghi” a cura dell’Ept per la direzione artistica di Marcella Parziale che è coordinatrice del cartellone del Music festival.
In apertura, l’Alessandro Tedesco Quartet con Peppe Timbro al Basso, Giovanni Francesca alla chitarra, Gianpiero Franco alla Batteria, e lo stesso Tedesco alla tromba con pezzi tratti dai loro ultimi due album “Argonauta “ e “Armozein”.
“Siamo felici di aprire questa serata - ha dichiarato Tedesco - lo abbiamo fatto con musicisti importanti come Paolo Fresu, e stasera per aprire il concerto di Senese” .
Tanta gente, quindi, per un tuffo negli anni’70, gli anni di quel “Neapolitan Power” che portò il sound partenopeo alla ribalta e fece conoscere nomi non solo come Senese, ma anche, ad esempio Joe Amoruso e lo stesso Pino Daniele.
E ieri un concerto sentito e partecipato dai presenti, tanti i giovanissimi, a legare più generazioni attorno ad un gruppo che ha operato una fusione tra tradizione e innovazione e ha proposto una scaletta fruibilissima e seguita da tutti.
Ritornano allora le parole di Enza Nunziato in apertura di serata , quando ha augurato buona musica a tutti “perché la musica è il linguaggio universale che più di ogni altro tiene unita l’umanità” .
Lingua napoletana sempre, in ogni testo, per quel legame viscerale alla napoletanità di Senese, che di sé dice “Sono nato nero , suono il sax tenore e soprano e lo suono a metà strada tra Napoli e il Bronx. Il mio sax porta le cicatrici della gioia e del dolore della vita”.
Napoletano anche nell’interazione con i presenti, nei discorsi sulla situazione politica nazionale, nella voglia della ricerca di riscatto sociale.
Ed è questo il messaggio lasciato, uno stare in bilico tra le precarietà del quotidiano in attesa di una svolta, di un qualcosa che non ci faccia abbandonare la speranza, il desiderio di esorcizzare la "Malasorte".
Il finale non tanto a sorpresa con “Campagna”, quasi un inno, un ritorno a quegli anni, quelli in cui molti dei presenti erano ancor giovani e pieni di speranza.
L’ultimo pezzo, una godibilissima versione di “Me la dai la tua pansè” e applausi per tutti, per lui il grande James e i suoi musicisti, Fredy Malfi alla batteria, Gigi De Rienzo al basso ed un eccezionale Ernesto Vitolo alle tastiere.
Prossimo appuntamento, nella location abituale del Chiostro di Santa Sofia, sabato 10 agosto, alle 21.00, con l’Ensemble vocale del Teatro del San Carlo di Napoli in “Viva Verdi”.
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