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Stregati da Sofia: la libertà secondo Paolo Crepet
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gio 06-02-2020 09:17, n.12916 - letto 6804 volte

Stregati da Sofia: la libertà secondo Paolo Crepet

"Libertà è una parola bella e inquietante"

di Elide Apice


Libertà è una parola bella e inquietante, è una sorta di sensazione fisica, è impegno costante.
Queste alcune delle tante definizioni del termine libertà nell’incontro che ieri, al Teatro San Marco, ha visto la presenza di Paolo Crepet per il Festival Filosofico Stregati da Sofia.
Introdotto dalla presidente Carmela D’Aronzo, dopo un intervento di Francesco Vespasiano, Docente di Sociologia – Università degli studi del Sannio, la parola al noto psichiatra, sociologo e scrittore che ha incantato la platea come sempre composta da tantissimi studenti delle scuole superiori del territorio.
“Libertà è impegno che implica un'assunzione di responsabilità non solo con se stessi, ma anche e soprattutto con chi ci circonda, con gli altri senza i quali non sarebbe possibile nessuna libertà” ha affermato Crepet che ha aggiunto che lo studio sulla parola Libertà è nato in lui ben prima dell’avvento del computer, come forma di ringraziamento verso chi lo ha educato alla libertà: i nonni, i genitori, i tanti maestri.
Libertà non è però essere liberi di fare ciò che si vuole, né tornare tardi la sera: “libertà è scegliersi la propria vita, coltivare i propri interessi e queste azioni sono tanto più difficili quanto più si agisce in un mondo improntato ai like piuttosto che alla ricerca”.
”La libertà non è scegliere un film da Netflix o da internet - ha continuato spiazzando anche tanti adulti - perché sono(non)luoghi dove qualcuno, per fini meramente di opportunità economica fanno passare scelte commerciali, quasi mai culturali".
A questo punto uno dei tanti ricordi di sè giovane studioso: ”Ricorderete un film ‘Ultimo tango a Parigi’ che tanto scosse la società del tempo e che era la storia di un uomo bello e perduto alla ricerca di qualcuno e che rispondeva esattamente al rapporto tra Eros e Tanatos di cui ci aveva insegnato Freud. Oggi abbiamo perso la voglia di cercare, paradossalmente porprio quando la ricerca sembrerebbe più semplice grazie alle nuove tecnologie, abbiamo smesso di provare empatia, ci essere cioè naturalmente vicini ai sentimenti altrui, non abbiamo più il coraggio di osare e di sfidare noi stessi pur pensando di essere molto più liberi di prima”.
“Vi hanno fregato - il suo monito ai ragazzi (incredibilmente partecipi)- quando vi hanno fatto credere che uno è uguale a uno! Perché non è vero, siamo tutti diversi e uguali devono essere solo le opportunità.
La diversità è inevitabilmente la fonte della libertà.
A voi ragazzi dico di studiare perché solo dalla conoscenza può derivare la libertà “.
Prossimo appuntamento il 18 febbraio con la lectio magistralis di Carlo Galli su “Accordo e competizione: l’armonia dello sport. All’incontro parteciperanno anche Oreste Vigorito e Filippo Inzaghi.
Paolo Crepet è uno psichiatra di fama internazionale, sociologo e scrittore è stato membro del Consiglio Europeo della Federazione Mondiale della Salute Mentale e Consulente Associato del Centre for Mental Health Services Development del King’s College di Londra. Ha scritto oltre venti libri, tra cui: I giorni dell’ira. Storie di matricidi (1998), I figli non crescono più (2005), La gioia di educare (2008), Elogio dell’amicizia (2012), Impara a essere felice (2013), Baciami senza rete (2016), Il coraggio. Vivere, amare, educare (2017). Passione (2018).Libertà ( 2019) Come scrittore vince il 'Premio letterario La Tore Isola d'Elba' nel 2015.