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VADEMECUM PER USCIRE CON I BAMBINI NELLO SPAZIO DELLA MENTE
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ven 10-04-2020 19:34, n.13035 - letto 8599 volte

VADEMECUM PER USCIRE CON I BAMBINI NELLO SPAZIO DELLA MENTE

A cura di: Pastorale Diocesana della salute di Benevento, Dott. Pasquale Zagarese, Dott.ssa Grazia Calandriello, Dott.ssa Erika Caputo, Dott.ssa Marika Carolla.

dalla redazione
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Fermi, chiusi in casa schiacciati dal dolore per le notizie, dobbiamo pulire, ordinare e poi correre dentro lo spazio della mente.
È un lavoro bello, terapeutico e urgente, soprattutto quando ci sono in casa dei bambini.
Spetta all’adulto il compito di riordinare lo spazio del suo mondo interno per potergli dire "vieni da me" in una dinamica di viva accoglienza: Ti attiro con l'intensità del mio sguardo, ti avvolgo in un abbraccio. Ti prendo la mano per esplorare con te le strade del tuo mondo interno.
Sul vuoto di una piazza buia nascerà il sole che illumina il cuore, per chi ha il piacere di vivere con un bambino.
Il fanciullo deve essere accompagnato al riconoscimento delle proprie emozioni, dei propri stati d'animo.
Solo così potrà sentirsi libero nello spazio della mente.
Ora che non può correre, esplorare, condividere momenti con i suoi coetanei, non si può perdere tempo a decidere goffamente se il bambino debba avere l'ora d'aria come i cani, ma bisogna essere pronti a dire "vieni con me" nel tuo mondo.
Psicologia e psicomotricità sono scienze che adesso più che mai vengono in nostro aiuto.
In questo momento in cui la routine giornaliera di adulti e piccoli è stata stravolta, portando a passare molto tempo nelle nostre case, è fondamentale reinventarsi.
Cercare e creare insieme attività che possano favorire l'espressione sociale, intellettiva, corporea ed emozionale del bambino può essere semplice con qualche piccolo suggerimento.
La Psicomotricità o educazione dell’espressività motoria e non solo, è un utile strumento di promozione alla salute, intesa come processo costruttivo che attiva i bisogni e le risorse degli individui e di prevenzione del disagio.
Questa può incidere sui fattori di rischio e sulle difficoltà dello sviluppo cognitivo, affettivo – relazionale del bambino. Il gioco non deve essere visto con gli occhi dell'adulto, cioè il non-lavoro o la distrazione.
Non ha nulla che lo avvicini a una attività gratuita, poiché, come sottolinea Melania Klein: “È’ un modo di procedere attraverso il quale si realizza un certo equilibrio tra il mondo interiore e quello esteriore”.
Il gioco quindi ha una profonda ripercussione emotiva e una grande carica espressiva che coinvolge totalmente il piccolo.
L’età prescolare è quel periodo dello sviluppo antecedente all’ingresso a scuola, quindi di norma tra i 3 e i 5/6 anni. Questa è una fase molto delicata, in cui il comportamento del bambino subisce tanti cambiamenti, lasciando spesso i genitori disorientati.
I bambini sono particolarmente energici, volenterosi di apprendere e curiosi di conoscere il mondo intorno a loro. Proprio per questo motivo è bene che ogni genitore impari a stimolare lo sviluppo cognitivo e motorio del bambino, senza mai trascurare uno stile educativo efficace.

Esempi di attività e giochi per i bimbi di età compresa tra i 3 e i 6 anni.
GIOCHI SONORI Diamo la possibilità a questi bambini di vivere la loro scarica ritmica mettendo a disposizione, in un apposito spazio, dei tamburelli (o pentoline giocattolo posizionate al contrario), bacchette, coperchi di pentole, maracas artigianali, farli tamburellare senza aver paura di far rumore.
Questa esplosione sonora però deve essere contenuta nella durata, il limite imposto lo renderà ancora più importante per i bambini. Le battute sonore possono modificarsi, alternando colpi forti a colpi deboli, veloci e lenti.
Si può eseguire anche su imitazione, dando voi i ritmi preferiti e viceversa.

PIACERE SENSO MOTORIO Il piacere senso-motorio sollecita la sensorialità tattile e visiva del bambino e la sensibilità dei muscoli deputati all'equilibrio, conoscenza e acquisizione del proprio corpo.
Si possono costruire percorsi con del semplice nastro adesivo incollato sul pavimento. Il bambino dovrà essere attento a camminare sulla linea.
Si può aumentare la difficoltà facendo portare degli oggetti da scaricare in un cesto.
Costruire un “tappeto” con del cartone e disegnare una sequenza di mani e piedi che il piccolo dovrà seguire. Disegnare sempre tramite il nastro adesivo delle figure e con una spugna far ripassare le stesse...

Fare lo SHAKE: stare in piedi con le braccia lungo i fianchi.
Scuotere il braccio destro partendo dalle dita, poi la mano, il gomito, le spalle e agitare quindi tutto il braccio. Muovere la gamba destra dalle dita, poi il piede, polpaccio, coscia e quindi tutta la gamba.
Continuare con il lato sinistro e infine muovere tutto il corpo.
Saltellare: saltellare per 10-15 secondi senza fermarsi. Si può usare la musica per iniziare e fermare l'esercizio.
Il mimo: imitare con il corpo un animale e farlo indovinare all'altro.
Utilizzare il proprio corpo per mimare azioni tipo calciare una palla, fare canestro, andare a cavallo, pettinarsi, etc. Ostacoli: posizionare delle matite colorate, delle bacchette, e saltare gli ostacoli in avanti, potete far provare anche il salto in dietro, a destra e a sinistra della matita.

MOTRICITA' FINE Per migliorare la motricità fine e l'attenzione possono realizzare percorsi grafici con semi o pasta, seguendo la linea del disegno.
Il disegno libero: esso permette al bambino di proiettare la sua storia affettiva, e scaricare le sue eventuali tensioni.
La qualità del grafismo e la precisione delle rappresentazioni aumenteranno nel tempo arricchendo la creazione. Dal disegno libero di quelli più piccoli aspettiamo di vedere linee verticali, scarabocchi, puntini, forme circolari e chiuse.
E' da qui che il piccolo inizia a raccontare storie.
Verso i 4/5 anni i disegni iniziano ad essere un po’ più complessi e a rappresentare oggetti e situazioni reali.
Si può chiedere quale storia hanno voluto disegnare, e si potrà aiutare a verbalizzare i collegamenti.
Disegnare su un foglio il contorno di piccoli oggetti e permettere al bambino di riposizionarli nel posto giusto.