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“Raccontami Una Storia (Parte I)”, alla Solot il ritorno al teatro dal vivo
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sab 27-06-2020 22:01, n.13108 - letto 10020 volte

“Raccontami Una Storia (Parte I)”, alla Solot il ritorno al teatro dal vivo

Emozione per “Racconti per ricominciare” l’idea vincente di VesuvioTeatro

di Elide Apice
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L’atmosfera è quella dell’attesa, l’emozione è quella del grande e insperato incontro e poco significa se le mascherine, l’igienizzante e la misurazione della febbre all’ingresso riporta alla mente mesi di chiusura e sofferenza. Quel che conta è finalmente esserci, stare al Mulino Pacifico, regno della SOLOT, all’aperto e distanziati, ma vicini di cuore e di sentimenti pur nella netta sensazione di “tempo fermo”.
Così si è ricominciato ad assaporare sensazioni, si è cercata ancora una volta la complicità nello sguardo del vicino, si è guardato ancora all’attore nella sua funzione, trasmettere emozioni.
“Che il teatro possa avere funzione accompagnatoria, virgiliana, per accompagnarci a riveder la luce” così Michelagelo Fetto in apertura e gli applausi più che meritati sono stati per tutti i presenti liberatori e fonte di speranza di tempi migliori per il teatro e in genere per le attività culturali duramente messe alla prova dalla chiusura Covid. “Raccontami Una Storia (Parte I)”, è il primo dei tre racconti che la SOLOT ha immaginato per la rassegna “Racconti per ricominciare”, l’idea di riapertura dei teatri grazie a una felice intuizione di Vesuvio Teatro.Org per la direzione artistica di Giulio Baffi e Claudio Di Palma.
In scena Michelangelo Fetto, Antonio Intorcia, Rosario Giglio, Assunta Maria Berruti, Carlotta Boccaccino, Alfredo Calicchio, resilienti e resistenti dello spettacolo, alle prese con una narrazione che non poteva che essere incentrata sulla pandemia e su tutto quanto l’isolamento e la “reclusione” ha significato per tutti.
Il senso di oppressione per la chiusura, l’acuirsi di infiniti problemi, non ultimo l’aumento delle differenze sociali e l’acuirsi dei disequilibri, l’incremento della violenza domestica, la solitudine e il conseguente desiderio patologico di entrare nelle vite degli altri, tra i temi toccati oltre al divertente e coinvolgente monologo di Michelangelo Fetto sul “politico locale”.
Il tutto a partire da narrazioni dai testi di Giorgio Gaber e Dario Fo, dello stesso Fetto e di Franco Cossu fino ad arrivare all’intenso Antonio Intorcia in “Pensa, uomo civile, che sei l'ultimo uomo rimasto sulla terra e pensa...” di J.R.WIlcock.
Lo spettacolo sarà in replica domenica 28 giugno alle 19 e alle 20:30 e il racconto continua con “Raccontami due storie” dal 3 al 5 luglio e “La terza storia”, dal 10 al 12 luglio sempre alle 19 e alle 20:30.