Marzo 2020, fuori dilaga la pandemia, nelle carceri l’epidemia esaspera gli animi, tredici le vittime in diversi istituti italiani, a Santa Maria Capua Vetere un commando di centinaia di agenti irrompe nel reparto Nilo per una perquisizione che ben presto si rivelerà una vera e propria mattanza. Era il 6 aprile e la violenza contro i detenuti porta alla cronaca una cruda realtà, quella in cui chi subisce il peso della violenza è il detenuto. Il libro “La settimana santa” (Monitor edizioni) di Luigi Romano, Presidente di Antigone Campania, racconta la cronaca di quei giorni e racconta in maniera precisa la violenza frutto di una “perquisizione straordinaria”puntando l’attenzione sul fatto che quel che è successo è soltanto la punta di un iceberg e che quelle azioni furono atto di violenza organizzata. Guardie che si sono sentite legittimate dal luogo e dal potere a trasformarsi in aguzzini, quasi come se fosse “naturale” e legittimo compiere azioni violente. Ed è un racconto, basato sui resoconti giudiziari e sulle testimonianze, che restituisce al lettore il dolore di quei momenti, le percosse, le violenze anche psichiche, le umiliazione che i detenuti sono stati costretti a subire così come viene confermata che tutta l’azione è stata pianificata poiché i tentativi di insurrezione denunciati non erano altro piccole insubordinazioni dovute alla paura che i detenuti, chiusi in carcere, avevano avuto alla notizia dei primi contagi da covid. Un diritto per tutti i cittadini, la tutela della salute e la possibilità di ricovero in carcere per i contagiati, che diventa un miraggio per i detenuti e in più diventa mezzo per esercitare una reazione abnorme al solo scopo di dominare i detenuti e di umiliarli. Il caso Santa Maria Capua Vetere, però, non è solo un caso isolato poiché, afferma l’autore, il sistema carcerario italiano in pratica si fonda sulla violenza che mira a rendere sottomesso il detenuto. Il carcere, allora, perde la sua funzione di recupero e diventa un luogo di “eterna perdizione”, complice un sistema ormai imploso. Poche, ma importanti pagine che riportano con chiarezza analitica quei fatti che hanno portato a indagini su ben 108 imputati tra agenti di polizia e personale amministrativo e che riportano le difficoltà di un sistema ormai collassato su se stesso elencando le innumerevole inefficienze del sistema penitenziario italiano.
|