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“Liberati della brava bambina. Otto storie per fiorire” di Maura Gancitano e Andrea Colamedici
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sab 17-08-2019 17:50, n.12487 - letto 6888 volte

“Liberati della brava bambina. Otto storie per fiorire” di Maura Gancitano e Andrea Colamedici

Per la rubrica Letto per voi

di Elide Apice

Per liberarsi dalle idee da altri imposte, per essere felici di essere se stesse, per avere autoconsapevolezza, per iniziare a credere nell’essere ed essere entità pensante non soggette al pensiero dominante.
Questo e molto di più è “Liberati della brava bambina. Otto storie per fiorire” dei filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici, HarperCollins edizioni, che invita le donne a lasciar andare quella bambina condizionata dai pensieri degli adulti e costretta a convivere con idee che non sente proprie per diventare finalmente donna senza la retorica del termine che la vuole tale solo se capace di obbedienza e senza possibilità di ribellione.
Eroine del mito, della storia, della letteratura vengono incontro a chi si inoltra nella lettura di un saggio che diventa viatico di crescita e attraverso le forti personalità di otto donne, Era, Malefica, Medea, Elena, Difre, Daenerys, Morgana, Dina e attraverso la conquistata capacità di narrarsi e raccontarsi agli altri, porta le lettrici alla crescita interiore e alla scoperta della libertà.
Donne forti, le eroine di cui si parla, donne condannate al silenzio perché in qualche modo capaci di incutere timori.
Silenzio dal quale sono state capaci di uscire attraverso una sentita ribellione e il ribaltamento di quei ruoli ai quali erano state costrette e attraverso l’abbattimento di quelle sbarre capaci di imprigionare corpi e anime.
Sono queste le donne che incarnano ognuna un diverso aspetto del “problema senza nome” (quel senso di assenza e di vuoto che prende anche chi apparentemente è serena o felice) e che attraverso i diversi modi di declinare la propria personalità si riappropriano delle proprie pulsioni, affrontano l’oggi con coraggio e determinazione (a volte riuscendo ad abbattere limiti etici) per affermare la propria femminilità riuscendo a dare un preciso indirizzo alle donne di oggi.
Era, o la rinuncia alla realizzazione; Malefica, o la rabbia incontrollata; Elena, o la responsabilità delle proprie scelte; Difred, o la libertà d’azione, Medea, o il tradimento di sé; Daenerys, o la conquista del potere; Morgana,o il conflitto con il mondo; Dina, o il bisogno di condivisione, questi i capitoli di un libro che nonostante il tema è di facile lettura e che non dimentica, alla fine di dedicare un capitolo al complesso di Filippo per analizzare il problema dal punto di vista maschile.
Filippo è il principe che risveglia la principessa Aurora con un bacio e che alla luce della nuova interpretazione è ben lungi dall’essere eroico, anzi “Filippo simboleggia (con il suo comportamento) quegli uomini e quei ragazzi che riconoscono il peso del patriarcato, ma ancora non sanno immaginare un nuovo modo di essere uomini”.