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mer 24-01-2024 n.14310, Elide Apice

"L'ultimo treno per Kiev" di Stefania Nardini

Per la rubrica Letto per voi

Una scrittura secca che non nasconde, che parla ai cuori, che racconta il dramma di una migrazione forzata per scappare dalla miseria e poi anche dalla guerra.
E’ “L’ultimo treno da Kiev” (Les Flâneurs edizioni), di Stefania Nardini, narra la storia di Irina che decide per lei e per sua figlia adolescente di arrivare in Italia e provare a costruire un futuro migliore.
E’ la storia delle tante Irina, principalmente badanti nel nostro paese e delle avventure per arrivare in Italia sperando nella fortuna di trovare un lavoro dignitoso, nella certezza di dovere abbandonare tutte l conoscenze faticosamente acquisite in anni di studio.
Irina è laureata in lettere, ma ormai da mesi non percepisce più lo stipendio e non sa come fare studiare sua figlia.
Giorni e giorni di pensiero e di valutazioni, decide di partire e la sua laurea non le servirà per servire a tavola o peggio per tenere puliti gli anziani.
Su di lei e sui corpi delle tante Irina solo lacrime, indignazione, cattivi pensieri, ingiurie, nella mete il pensiero di tornare a riprendersi sua figlia lasciata alla nonna.
Un libro scritto in prima persona che rende ancora più pregnante il sensodi abbandono, la sofferenza, il dolore per una vita che non sarà mai più uhuale a quella di prima. 



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