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“Il pane perduto” di Edith Bruck
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ven 09-04-2021 08:15, n.13377 - letto 612 volte

“Il pane perduto” di Edith Bruck

Proposto al premio Strega 2021 da Furio Colombo

di Elide Apice


Ottantotto anno e la voglia di raccontare per non dimenticare, “Il pane perduto” è il ricordo di una vita, una biografia senza sconti di chi l’inferno dei campi di concentramento li ha attraversati e nonostatnte tutto ha lottato per raggiungere il proprio ideale di vita.
E' ricco di emozioni il libro edito da L Nave di Teseo e proposto al premio Strega 2021 da Furio Colombo.
E’ carico di dolore, ma non di rabbia, piuttosto di una compunta rassegnazione sfociata nel desiderio di riacciuffare la vita e viverla intensamente.
Parte da lontano, dal periodo delle deportazioni per arrivare a tempi recenti e al suo riscatto nel mondo, l’autrice che racconta con facilità di linguaggio la storia e le storie del comune recente passato, in un percorso senza sentimenti di resa fino all’ultimo capitolo, la struggente lettera a Dio al quale narrare dubbi e incertezze, ma anche le speranze di un donna forte.
Una donna determinata che non si rassegna alla violenza di un marito ignorante, che chiede e ottiene il divorzio, che si accoderà ad una sgangherata compagnia di ballerine per arrivare in Grecia, fuggita dalla Terra promessa di Israele dove non si era mai sentita a suo agio.
Ancora peregrinazioni fino ad approdare a Napoli dove imparerà l’italian lingua nella quale scrive i suoi libri e da qui arriverà finalmente a Roma dove sposerà il regista Nelo Risi.
Il libro è stato proposto da Furio Colombo al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:
«L’ultimo libro di Edith Bruck (Il pane perduto, La nave di Teseo) unisce in un’unica grande opera ciò che l’autrice ha visto, vissuto, pensato e scritto: un’amorevole dolcezza prosciuga altri sentimenti (come l’odio legittimo per l’orrore e i carnefici), perché Edith è salva e tenuta in vita da un legame fortissimo, un misto di orgoglio e pietà affettuosa per chi, come lei, è stata spinta nella galleria dell’orrore. Nella visita sul fondo della memoria Edith ripercorre il miserabile inferno preparato meticolosamente dai suoi aguzzini (tornati come in un incubo), vittime di una solitudine che si nutre di morti. Ma la vita è troppo forte e l’istinto, ancora bambino, di saltare avanti è troppo grande. E quando, nella realtà come in questo nitidissimo racconto, vita e morte, distruzione e futuro si spaccano, Edith è già saltata sul lastrone della vita. E qui il libro diventa un racconto che devi leggere fino all’ultima pagina, di storia, di vita, di amore.»
Titolo: Il pane perduto
Autrice:  Edith Bruck
Editore: La nave di Teseo
Collana: Oceani
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 21 gennaio 2021
Pagine: 128 p., Brossura
EAN: 9788834604519
 Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio, approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film. Nelle sue opere ha reso testimonianza dell’evento nero del xx secolo. Ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo: Chi ti ama così (Marsilio 1994), L'amore offeso (Marsilio 2002), Lettera da Francoforte (Mondadori 2004), Specchi (Storia e Letteratura 2005), Andremo in città (L'Ancora del Mediterraneo 2006), Quanta stella c'è nel cielo (Garzanti 2009), Privato (Garzanti 2010), Mio splendido disastro (Lampi di Stampa 2011), La donna dal cappotto verde (Garzanti 2012), Quanta stella c'è nel cielo (Garzanti 2014), Il sogno rapito (Garzanti 2014), Signora Auschwitz. Il dono della parola (Marsilio 2014), Chi ti ama così (Marsilio 2015), La rondine sul termosifone (La Nave di Teseo, 2017), Versi vissuti. Poesie (1975-1990) (eum, 2018), Ti lascio dormire (La Nave di Teseo, 2019).